Thursday, October 09, 2008

ALT !


"Fermate il mondo! Voglio scendere". Era il finale di un carosello pubblicitario di un amaro, che non ricordo.

Il personaggio, alquanto sfigato, la diceva alla fine di tutto quello che gli capitava ogni volta.

Attualissima espressione: mi sembra proprio adatta anche a noi. O sbaglio?

Dai giornali di qualche giorno fa apprendo che i poliziotti di una volante, durante un servizio di posto di blocco o di vigilanza, in una strada di Palermo vedendo due giovani su di uno scooter ritengono opportuno identificarli.

Alla viste dei poliziotti i due, sempre a bordo del loro mezzo, decidono di scappare inseguiti dalle forze dell'ordine ed imboccano controsenso il Viale della Regione Siciliana, una arteria stradale a grande scorrimento veloce ed affollatissima di mezzi.

L'epilogo scontato è che a seguito di un violento incidente frontale con un'auto Pasquale Ferrara e Giuseppe Giuffrida - così si chiamavano i due - muoiono sul colpo. E fin qui nulla di eccezionale: credo.

Ma continuando a sfogliare i giornali leggo che Antonio Ferrara, padre di uno dei due ragazzi morti, non riescendo a darsi pace, dichiara: “Voglio la verità, voglio sapere come si sono svolti i fatti” - sacrosanto desiderio di un padre! - "...chi ha ucciso mio figlio".
Mi verrebbe da urlare all'affranto padre che ad uccidere il ragazzo e l'amico è stato l'ottusità del conducente del mezzo.

Se non avesse imboccato quell'arteria trafficatissima contro mano sicuramente sarebbero ancora vivi ma continuo a leggere.

L'addolorato padre tiene a dichiarare anche che "Pasquale non era un ladro" e che fuggiva alla vista dei poliziotti perchè "l’assicurazione dello scooter era scaduta". Oh per Bacco!

Chi l'ha detto che i padri sono assenti alle esigenze delle famiglie di oggi? L'affranto padre di Pasquale infatti sapeva che lo scooter era sprovvisto di assicurazione ma permetteva che il ragazzo guidasse il mezzo in qualsiasi condizione.

Mi chiedo che cosa avrebbero dovuto fare quei poliziotti alla vista di uno scooter - una Honda 150 cc. - che cerca di dileguarsi, di fuggire. E' il caso di ricordare che il fatto si è verificato alle due di notte a Palermo, dove rapine, omicidi, scippi e furti di scooter sono all'ordine del giorno! Mmmha!

Leggo ancora! "Sulla vicenda il pm di Palermo Annamaria Picozzi ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti. Il reato ipotizzato è omicidio colposo." Omicidio colposo o suicidio colposo? Si tratta di un errore di stampa, di un refuso oppure di una ulteriore perdita di tempo della terza carica dello Stato? Mmmha!

Ma perchè mai omicidio, anche se colposo? Credo che la Polizia debba controllare un automobilista o motociclista. Ne va della sicurezza stradale e della cittadinanza. Un qualsiasi utente della strada quindi deve fermarsi ad un posto di blocco della Polizia e se non volesse fermarsi e per un qualsiasi motivo decidesse di scappare sono, come comunemente si usa dire, "cazzi suoi". Se poi decidesse fuggendo di prendere una strada contromano ad alto volume di traffico veloce deve pur mettere in conto che qualche incidente può capitargli, che si può "rompere le corna", come dicono in Sicilia, o no?
E poi c'è il popolo siciliano, di Palermo, che sofferente per la prematura perdita dei due giovanotti di cui l'umanità potrà farne a meno, che fa? dà alle fiamme auto e cassonetti! Auto di cittadini normali, civili con l'unica colpa di avere parcheggiato lì la propria auto. Mmmha!
Ho nausea! il mondo gira al contrario! Voglio scendere!
>:-(

Sunday, September 21, 2008

LESIONI SEMISERIE DI INGLESE

Dopo molto tempo ieri ho rivisto il mio amico Marco. Era da molto che non ci si vedeva per diversi motivi ma nessuno di questi ha mai turbato la nostra amicizia.
Per l'occasione Marco mi ha invitato a cena, a casa sua. "Mi raccomando alle 20.30 esatte!" ha detto.
Conoscendone la pignoleria e l'alto senso che Marco ha della puntualità, mi presento a casa con mezz'ora di anticipo. Mi viene ad aprire Laura, sua moglie, con le mani leggermente infarinate che agita verso il basso. Mi invita ad entrare: un saluto veloce e sparisce in cucina.
Rimango solo in una stanza in attesa che Marco torni dalla pasticceria dove era andato a comprare qualche dolcetto.
Una pila di libri nuovi, libri scolastici, occupano una angolo della scrivania dello studio. Sono i libri di terzo anno di liceo di Piero, il figlio del mio amico.
Ne prendo uno, di inglese, per ingannare l'attesa.
Dopo qualche pagina mi è chiara subito una verità. Mentre l'umanità tutta si è sempre posta le domande "Chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?" gli inglesi, caparbiamente chiusi nella loro isola, si sono sempre chiesti, sin da quando io frequentavo lo stesso liceo intendo, e continuano a chiedersi "Where is the pen?" ed a questa domanda le linee di pensiero sono sempre due e due soltanto "The pen is on the table. The pen in under the table!".
Sfoglio ancora con ansia il libro dove il protagonista Henry studia con Betty, gioca con Paul a cricket che credevo fosse il gioco più noioso del pianeta, ed infine chiede all'amica Lisa (pronuncia:Laisa) se la tazza dove era entrata la lucertola era la sua o quella di Paul.
Rimando esterefatto e sgomento ma, per fortuna, Marco irrompe nella stanza e sorridendo mi saluta abbracciandomi e perquotendomi forte la spalla.
Laura ci invita a sederci a tavola. E' tutto pronto.
Guardo con sospetto l'interno del mio bicchiere. Vorrei chiedere a Laura se ha visto qualche lucertola ma non voglio guastare la serata e rompere un'amicizia secolare.
:-)

Saturday, August 23, 2008

L'ANIMA E LA SPADA

Nel magico splendore di Pechino e Shangai i giochi olimpici stanno per giungere alla loro conclusione.

L'Italia, ad oggi, ha un medagliere di tutto rispetto: 7 medaglie d'oro, 8 d'argento e 10 di bronzo.

Sarebbe potuto andare meglio ma, siamo di bocca buona, ci accontentiamo!
I nostri punti di forza, la scherma ad esempio, ci hanno un po' deluso ma, ri-siamo di bocca buona, va bene così!

Mi sembra che i risultati pratici, le medaglie per intenderci, sono inferiori a quelle ottenute nella passata edizione (per la cronaca 10 ori 11 argenti 11 bronzi) quindi ci sarà un motivo di questa debacle.
Cosa sarà successo?
Cosa ha turbato la Nazione ed i suoi atleti?

Riesco a malapena a dormire di notte! ma finalmente si è squarciata la coltre fitta ed è fatta luce sull'arcano!

Margherita Granbassi fiorettista, due medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Pechino, rilascia un'intervista nella quale dichiara, con il senno del poi :" Mi sono sentita in colpa per aver gioito delle medaglie, mentre degli innocenti soffrono".
Mi commuovo, scusatemi!
Come fare, cosa fare in questo momento? Come agire se si è un campione, si è contribuito alla riuscita dello spettacolo olimpico, per poi scoprire che nello stesso momento, nello stesso paese, si reprimevano le manifestazioni del popolo tibetano?
Condivido le stesse domande con il fine giornalaio che si pone i dubbi.
Dopo un periodo di riflessione Margherita Granbassi, la nuova Lady Ostar, due bronzi alle Olimpiadi di Pechino - si è applicata poco la ragazza! - ha preso una decisione.
Mi tremano i polsi, scusatemi!
Quale sarà? cosa fara mai? chiederà un colloquio con il capo Hu Jintao per denunciare pubblicamente le condizioni del popolo tibetano? No.
E senza arroventarmi il cervello conosco subito la mossa politico-sociale-militare della figlia di D'Artagnan. "Il mio gesto pro Tibet: donerò la maschera al Dalai Lama" e continua "La stessa maschera che mi ha protetto a Pechino, vorrei che potesse servire a lui per proteggere il suo popolo".
A questo punto piango, scusatemi!
Il giornalaio, a corto di sensazionalismi aggiunge di suo: "Un regalo simbolico che nel linguaggio di una schermitrice significa difesa e protezione da un avversario che ti attacca".
A questo punto svengo, scusatemi!
La moschettiera italiana, continua l'articolo "vive da tempo il dilemma di un'atleta che ha partecipato ai Giochi di Pechino pur sapendo che la perfetta organizzazione nascondeva ombre nel delicato campo dei diritti umani". Non m'era parso a dire il vero!
"Invito gli atleti che sono ancora a Pechino a fare la loro gara e dopo, soltanto dopo, manifestare a favore del popolo tibetano" continua Lady Oscar con il senno del poi.
Ma ecco la domanda delle cento pistole del fine giornalaio che sembra essere sceso da Alpha Centauri: "Non crede che le Olimpiadi possano servire a qualcosa, magari ad avvicinare la Cina ai valori occidentali?

e Lei, la spadaccina: "A questo punto credo che le Olimpiadi siano state inutili. L'organizzazione impeccabile, lo splendore esibito in questi giorni nasconde altre verità...".
Trasecolo, imploro la verità, bramo la luce ed il sapere!
"...come le medaglie coniate per questa edizione: davanti l'oro, l'argento, il bronzo, dietro la giada che mi risulta provenire dallo sfruttamento di molti lavoratori".
A questo punto, scusatemi ma ho
NAUSEA
:-(

Friday, August 08, 2008

COOPERANTI E COOPERAZIONE 2


Eccola là! Come temevo l'intervista è giunta.

La infermiera professionale amministratrice Jolanda Occhipinti, intervistata appena giunta a Roma ha subito dichiarato: "Sono felice di essere libera, di parlare italiano e di fumare". Evidentemente durante la segregazione non poteva permettersi il maledetto viziaccio!

"Ringrazio tutta la gente che ha lottato con noi". Pochini a dire il vero!

Poi la cooperante umanitaria della Ong Cins (sigh!), che non è la sigla di una organizzazione cinese, viste le olimpiadi, ma di un ente inutile di cui mi piacerebbe sapere di più, ha aggiunto: "Non siamo mai stati maltrattati dai rapitori ma sempre rispettati". Ed io che temevo il contrario!

"Con me non sono mai stati sgarbati o offensivi". Ribelli si ma comunque geltlemen. La gentilezza e la cordialità sono di questo mondo!

"Mi e' mancata certamente la presenza di una figura femminile, dato che erano tutti uomini. Noi eravamo bendati, e non li abbiamo mai visti". Perbacco!

"Comunicavamo con un poverissimo inglese". L'ignoranza è un debito che si paga per tutta la vita!

"I rapitori non ci hanno spiegato i motivi del nostro sequestro: ci sono situazioni molto complesse in Somalia, ma non sembravano avere nulla di particolare contro di noi". Si tranquillizzi Iolanda! Volevano solo denaro. Soldi e basta! "Money money money" cantava Liza Minnelli!

Ed infine la tanto attesa frase di circostanza comune a tutti i sequestri e sequestrati: "Non escludo di tornare nel Paese - conclude l'operatrice umanitaria amministratrice infermiera specializzata cooperante umanitaria della Ong Cins Iolanda Occhipinti - Ho sempre lavorato nella cooperazione; abbandonare la Somalia significherebbe dare ragione ai rapitori". Ragione di che? Ragione di che cosa?

"Non si puo' infatti estendere a centinaia di migliaia di persone, e di bambini, un atto compiuto da pochi individui". Ah i bambini! i bambini hanno sempre bisogno di operatori umanitari amministratori infermieri specializzati cooperanti umanitari della Ong Cins. A volte più delle mamme!
Ho
NAUSEA
:-(


Thursday, August 07, 2008

COOPERANTI E COOPERAZIONE


In estate c'è poco lavoro, almeno c'è poco lavoro per me.

Il più della gente è al mare e qualcuno in montagna perciò avendo ben poco da fare vengo attratto ancor di più dalle notizie dei media:
- Madonna in crisi di nervi e di identità alla soglia dei suoi 50 anni;
- i giochi olimpici che destano preoccupazione a Bush per i diritti umani non rispettati dalle autorità cinesi (sic!);
-
qualche operaio, ormai senza nome, che muore sul posto di lavoro;
- il prezzo della benzina che non sale e non vuole neanche scendere;
- il pane e la pasta che non si possono comprare più mentre le zucchine - fissazione dei bookmakers italiani - ultimamente hanno avuto un calo; insomma niente di nuovo e niente di particolarmente interessante ad eccezione dell'articolo sulla liberazione dei nostri cooperanti in Somalia
Iolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, volontari della Cins (Cooperazione italiana nord-sud).

Ricordo ai distratti che i nostri erano stati rapiti all'alba del 21 maggio in una località a 65 km
a sud di Mogadiscio con un blitz armato.

"La Repubblica" di ieri tranquillizza i lettori riferendo che i nostri sono stati trasferiti a Nairobi e potrebbero arrivare in Italia domani. Le loro condizioni sono discrete. Non ci sono notizie invece sul terzo rapito l'agronomo somalo Yusuf Arale.

I tre lavorano per la Cins! Cos'è questa Cins? a che serve o meglio quale è la sua utilità all'umanita?
Vado alla ricerca del sito e trovo che "Il CINS è una ONG (Organizzazione non governativa) costituita nel 1988; è indipendente, non legata ad alcun interesse politico e religioso, riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, dalle Nazioni Unite, dalla Commissione dell'Unione Europea, da USAID".

Praticamente con ciò si è detto tutto ed ancor di più niente.

"Lo scopo dell'ONG è quello di promuovere azioni di solidarietà al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più svantaggiate nei Paesi in via di sviluppo. Per conseguire questo scopo il CINS attua interventi di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle principali tematiche che affliggono i Paesi in via di sviluppo. Promuove e realizza attività e progetti volti a generare sviluppo locale sostenibile e opera prevalentemente in partenariato con organizzazioni e autorità locali"
.

Peggio che andar di notte!

Seguono due pagine intere, fitte fitte di amenità, scempiaggini e giustificativi al solo scopo di ottenere contributi e quant' altro da chissà chi.

Ma vediamo un po' che lavoro svolgevano i nostri inviati in Somalia.

Sappiamo che Giuliano Paganini si è recato nel Corno d'Africa per donare la sua esperienza di agronomo mentre Jolanda Occhipinti, infermiera specializzata, ha lasciato Ragusa e la sua famiglia per aiutare gli infermi? No!
Per assistere Medici senza Fontiere o Gino Strada? No!
Per vaccinare i bambini o donare sollievo alle popolazioni bisognose? No!
Ma per fare cosa insomma? L'amministratrice!
L'amministratrice di che cosa? L'amministratrice del CINS e basta. Non è dato a sapere altro!

Popolo di santi, navigatori e amministratori gli Italiani! Italiani gente allegra e furba.

Periodicamente mi ritornano in mente le due vispe Terese, Simona Pari e Simona Torretta, anch'esse impegnate per le ONG a dare il loro contributo umanitario pro Iraky monnezza o la lamentosa Sgrena e lo ieratico Torsello nei luoghi di guerra per informare chissà di che la prima o a far niente l'altro con il minimo comune multiplo che per ottenere la liberazione di tutti, Giuliano e Jolanda compresi, lo Stato ha dovuto pagare grossi riscatti. Grossi riscatti in euro o dollari. Moltissimi euro, moltissimi dollari!

Riesco a contenere a forza un senso di fastidio gastrico! Attendo con ansia le interviste che Jolanda e Giuliano faranno alla stampa.
Immagino quali potranno essere le loro risposte. "Siamo stati trattati bene! Non ci hanno fatto alcun male! E' nostra intenzione ritornare in Somalia dove c'è molta gente che ha bisogno di noi! (e noi di loro!)" ed il senso di fastidio gastrico degenera in

NAUSEA
:-(


Tuesday, August 05, 2008

K2


Sul giornale di stamane, "La Stampa", viene riportata per intero la notizia delle fasi del recupero del nostro alpinista,"l'ironman della Valfurva", Marco Confortola.

Si dà ampio spazio ai particolari per il recupero, all'uso degli elicotteri, poi non permesso dalle cattive condizioni climatiche, agli uomini di diversa nazionalità e varia preparazione sia tecnica che medica che lo seguono.

Insomma il nostro "ironman della Valfurva" stà ponendo fine alle tribolazioni che la scalata del massiccio ha imposto.

Il fratello rassicura l'Umanità e l'Eterno che "Marco sta bene, l'ho trovato arzillo". Meno male!

Sempre nel corpo dello stesso articolo, quasi alla fine vengono riportati alcuni numeri, semplici numeri, non importanti per l'impresa del nostro ironman della Valfurva :"il bilancio finale è di 11 morti" e poi anche: "Si piange in Corea del Sud, in Serbia, in Francia, in Irlanda, in Norvegia, da dove erano partite le spedizioni, ma anche in Nepal e in Pakistan, paesi di origine dei quattro portatori scomparsi sulla montagna".

Come dicevo, semplici numeri e basta. Niente di particolare!

"Due di loro sono morti mentre cercavano di salvare i propri clienti con un ultimo e fatale gesto di altruismo".

Toccante anche se vagamente melò!

Al 'Gilkey Memorial', a due passi dal campo base, si piazzano le targhe commemorative (semplici piatti di alluminio su cui è inciso con un chiodo il nome delle vittime).

Gente rude! Gente di montagna! Uomini duri gli ironmen della Valfurva!

Dei quattro portatori nepalesi o pakistani si sconoscono anche i nomi e vorrei conoscere per quanti dollari si sono arrampicati sul K2 carichi come muli. Credo pochi se non pochissimi e poi,
chissenefrega sono poco più o poco meno che numeri in un foglio di giornale!

L'importante è che il nostro "Mazinga Zeta" stia bene e come si apprende dalla notizia che tutto il mondo aspettava giunta via radio dalo stesso "ironman della Valfurva" :"Non ho mai mollato in vita mia, non mollo sicuramente adesso".

Più che una nota del carattere del nostro sembra un oscuro futuro presagio!

Ma gli ironmen della Valfurva non potrebbero pensare di andare al mare in estate? di stare sotto un ombrellone? i nostri Ufo Robots non potrebbero andare ai laghi con i loro ironbabies della Valfurva e giocare con loro o abbracciare e litigare con le loro Ironladies della Valfurva o con i propri Ironbrothers della Valfurva o Ironfathers della Valfurva senza massacrare le scatole al resto dell'umanità e procurarmi queste spiacevoli sensazioni di

NAUSEA
:-(

Saturday, July 05, 2008

FALENE


L'estate è iniziata. L'estate vera intendo. Quella dei 40° gradi all'ombra, delle spiagge, del caldo che ti si appiccica addosso, delle lunghe code sull'autostrada, del parcheggio nelle città di mare facile da trovare come un milione di euro al gratta e vinci , degli ombrelloni a 5 metri uno dall'altro.


L'estate esplode nelle città oggi sempre più popolate, sempre più piene di gente in giro per i negozi alla ricerca di un buon affare da fare con gli sconti che, a dire il vero sono già iniziati da un pezzo, nei pensieri delle famiglie che cercano di fare quadrare il loro bilancio fallimentare usufruendo di quel week end lungo ancora possibile offerto delle agenzie tra luglio e fine agosto.


Ed è nelle spiagge, d'estate, che compaiono le falene metropolitane.


Giovanotti dai muscoli guizzanti in bagno d'olio, crani rasati, denti bianchissimi si muovono ad arte non "per far colpo" ma per apparire, per raccogliere uno sguardo compiaciuto e forse pieno d'invidia da una ragazza o da un uomo o da chiunque, non importa.


C'è anche la sessantenne rifatta da un Mengele che le ha paralizzato le espressioni del viso, le ha gonfiato all'inverosimile le labbra che l'ha resa orribile o quel parrucchiere che le ha reso bionda la chioma che sempre più assomiglia alla canapa da idraulico ma lei crede d'essere invece attraente, "bona" e tostata dal sole della spiaggia cammina sperando di incontrare sguardi e stupore. Meraviglia.


Crisalidi chiuse durante il resto dell'anno nelle palestre, nelle saune e nelle sale operatorie delle cliniche, esplodono per diventar farfalle d'estate, attratte dal sole delle spiagge per poi, con l'arrivo dei primi freddi, ritornare a rinchiudersi nei loro bozzoli fatti di pesi, vapori e sudore.


Mi guardo ed ho la pancetta e solide "maniglie dell'amore" e la mia pelle ha un colore bianco latte e non ho muscoli trofici e nessuno mi guarda. Non sono una falena d'estate io ... ed ho

NAUSEA

:-(

Wednesday, June 25, 2008

CECITA'


Non stò a raccontare i motivi per i quali sono arrivato ad essere orbo, ma per ragioni attinenti al mio lavoro ed anche a causa di un incidente accompagnato da un'ampia dose di sfortuna, è come se fossi stato esposto a 10000 flash esplosi in faccia nello stesso istante, o come se avessi guardato ad occhi aperti il sole per un quarto d'ora.


L'esperienza, questa brutta esperienza se così si può chiamare, è inimmaginabile. Orrenda.
Un dolore forte ed acuto mi colpisce la fronte e le tempie. Apro gli occhi, ancora di più e riesco a vedere solo bianco ancora più abbagliante e devo richiuderli per forza e subito per il dolore. Sento un forte ronzio alle orecchie ma per nessuno scoppio o rumore. Mi sento toccato da mani, mani ed ancora mani. Ma dov'era tutta questa gente? Mi chiedono qualcosa, mi gridano qualcosa, e per risposta muovo solo il capo ed agito in avanti, almeno credo, le mani.


E' il panico! Ho ansia. Ho nausea, sul vero senso del termine.


Poi un medico, mio amico, un oculista, mi esamina, mi "spara" gocce di atropina sugli occhi e vedo bianco ancor più brillante, pulsante. Dolore e poi la diagnosi. "Non è niente! Non c'è danno alla retina, alla macula ed alla cornea. Così come è intatta la sclera, l'iride ed il cristallino. Niente da riferire sul conto della congiuntiva". Ma quanta roba c'è negli occhi? "Si tratta solo di un trauma secondario. Sopravviverai!"


Due grandi "tappi" e per due giorni riposo, riposo estremo, a casa mia!

Sono finalmente a casa, a casa mia, da solo perchè per superbia e per stupido orgoglio non sopporterei la presenza di amici ed il loro cordoglio.

Con un ginocchio colpisco una sedia. Con un piede un'altra ed uno spigolo del tavolo a momenti mi castra.

Gli oggetti e le cose di casa nella mia assenza visiva hanno assunto una vita propria e si muovono, cambiano posto e direzione.

Lavoro un po'? neanche a parlarne! come farei ad accedere al computer e ad internet!

Debbo rilassarmi e non pensare ad altro per 48 ore. Non è la fine del mondo!

Accendo la TV e mi accorgo subito di come l'elettrodomestico, come la chiamava De Filippo, è fatta per i vedenti mentre per i ciechi risulta essere banale e vuota più di quanto lo sia nella realtà. Riscopro la radio ed in particolare i programmi nazionali di Radio Uno e Radio Due.

Ho la loro compagnia e mi è veramente utile. Credo di aver lasciato accesa la radio per tutto il periodo della mia convalescenza.

Stò seduto sul mio divano e sono nervoso.

Non ho fame ma voglio mangiare qualcosa e subito mi chiedo: "come faccio a scongelare i Findus? Come imposto il microonde?" abbandono l'idea e prendo dal frigo delle sottilette che avevo comprato qualche giorno prima. Credo che queste siano state l'unico mio alimento per le 48 ore disperate.
Ma che ore sono? Fa caldo! La radio dice che le temperature sono superiori alle medie stagionali ed il telecomando del condizionatore è sparito. Non c'è! Vaffanculo!


Respiro piano e profondamente. Cerco di acuire gli altri sensi ma non ci riesco oppure ricevo falsi segnali. La voglia di togliermi i tamponi oculari è più forte di me ma resisto e resisto ancora fino a quando, finalmente, trascorrono anche questi due giorni interi e finalmente, dopo aver chiuso per bene le finestre e le luci di casa giungo al momento della verità. Sono emozionato. La mia vista dapprima annebbiata ritorna ad essere normale.
E' sera! Indosso un paio di occhiali scuri e vado per Milano. In Piazza Duomo volgo lo sguardo alle guglie e la Madonnina mi sembra ancora più brillante. Chino la testa per rispetto a Lei e per ringraziare l'Eterno e con la pace dentro di me continuo a passeggiare senza meta e senza scopo per la città.

Questo post non vuole avere una morale ma voglio mettere in evidenza il come non siamo abituati a godere di un bene prezioso solo perchè diamo esso per scontato, perchè è normale, anzi naturale, possedere. Poi quando, ad un tratto, all'improvviso, per il fato o per una maledizione questo bene ti manca ecco che quantifichi quanto esso effettivamente vale, quanto questo è utile anzi indispensabile, quanto poco vale la tua vita senza esso. E basta!
:-)

Thursday, May 29, 2008

N O I A



Come da fasciature trasparenti, avvolgenti ma pesanti e con grossi nodi invisibili la noia mi stritola sino a farmi mancare l'aria, il respiro e la voglia di fare, di dire e, ancor meno, di scrivere e, soprattutto, di litigare.

Non succede più nulla che non sia stato detto e ridetto sino, è il caso dirlo, alla noia.

Ma perchè? Stiamo troppo bene? Dicono sia il malessere della nostra società. Vacci a capire qualcosa!

Ho rotto la macchina. Forse ne ho fuso il motore. Per noia non ne ho controllato i liquidi - olio, liquido freni e liquido del radiatore - ed allora ccrrrannk, un rumore sordo e tanto fumo e carro attrezzi e meccanico e non un preventivo ma la richiesta che sembra una manovra finanziaria di quell'odioso meccanico. Ma chi se ne frega! I soldi vanno e vengono anche se ultimamente vanno ancor più di quelli che vengono!

Ma debbo pur muovermi e scopro i mezzi pubblici con il loro carico di variegata umanità: la ragazzina con piercing al labbro che tortura la tastierina del suo telefonino per un sms che immagino pieno di :-), tvb, xchè, nn, :-( ed altro ancora, la pensionata con una sportina in plastica che si lamenta del governo e del sindaco e del caldo di questi ultimi giorni, un anziano signore ben vestito che scuote la testa per una frenata brusca dell'autista, due uomini, poco più che ragazzi, grandi e grossi, palestrati, tatuati e calvi che parlano delle loro moto e di come pulirle e renderle lucide. Il primo consiglia all'amico un metodo consigliatogli dalla propria madre per la pulitura delle cromature delle marmitte: acqua ed aceto bianco! Poi, all'improvviso, uno di questi viene urtato accidentalmente da un ragazzo e, girandosi di scatto, chiede con un sorriso.... "scusa!". Trasecolo!
Alla fermata di Foro Buonaparte sale una ragazza giovanissima, forse 25enne, con un grosso pancione. Un anziano, credo con oltre mezzo secolo di differenza di età, con un po' di fatica si alza dal seggiolino che occupa, sfiora il braccio della futura mamma e sorridendo le indica il posto che lui le lascia. Non ascolta i "No! la prego!" "Non c'è bisogno!" "Grazie lo stesso!" della giovane ma insiste sino ad averla vinta! Sorride, anzi sorridono, come pure sorride la signora, anziana anch'essa, che occupa il posto di fronte!
Le fermate si susseguono ed ad esse sale e scende gente; ragazzi, anziani, gente di colore, grasse donne con hijab, altre signore con sportine della spesa. Non ascolto più i rumori dell'ambiente ma la mia attenzione è attratta solo dalle espressioni dei visi di quella gente: c'è la ragazzina stanca ed annoiata, l'uomo che guarda insistentemente l'orologio, un altro che guarda fuori attraverso il vetro del bus alla ricerca di chissà cosa o chi e un altro ancora che guarda nel vuoto e rughe e sorrisi e impazienza e calma.
La prossima è la mia. Debbo scendere. "Mi permette?" chiedo ad un operaio dinnanzi alla porta, "La prego!" mi risponde e spostandosi mi porge le sue scuse. Scuse per non aver commesso niente. Scuse di circostanza. Scuse che fanno bene all'anima di chi le porge e di chi li riceve!
Sorrido anch'io. Scendo e vado via!
La noia ce l'ho ancora addosso ma, sbalordisco ancora, è una sensazione piacevole
:-)

Saturday, May 10, 2008

SINISTRI

Mi chiedo: "Ma a cosa serve?" "cosa ci sta a fare?" "perchè non se ne và?" "chi lo tiene?"
:-(

Wednesday, April 23, 2008

EPIDEMIE



Strano paese l'Italia.

Gente strana gli italiani.

Basta sfogliare la stampa e non puoi fare a meno di constatare i fatti e gli avvenimenti che ogni giorno preoccupano e sempre di più riempiono di lutti le nostre città o sporcano sempre di più la nostra immagine.

Strano paese l'Italia.

"Ma è mai possibile?" ti chiedi. "E' mai possibile che in Italia i fatti di cronaca luttuosi assumono un carattere peculiare simile ad una epidemia?"

Qualche anno addietro, ad esempio, i lanci di pietre dai cavalcavia avevavo una cadenza quotidiana. Ogni giorno, da un viadotto, veniva lanciato un grosso sasso contro qualche innocente ed anonimo automobilista. Ogni giorno giù una pietra e giù un articolo nei giornali che riempivano un angolo della loro prima pagina.

Poi, ad un tratto, all'improvviso, come per magia, tutto finisce! O non se ne parla più o sono finiti i sassi da lanciare giù o, sempre meno probabile, si sono estinti i cretini!

Come riempire le prime pagine? Ed ecco che un'anatra presenta i sintomi della terribile, temutissima, pandemica "aviaria". E l'indomani un cigno di un parco e, il terzo giorno, la gallina di un pollaio del centro Italia e poi ancora un fagiano ed un canarino per, alla fine di qualche mese, dopo enormi danni all'economia, come per incanto o per un dono che il dio dei volatili ha concesso agli stupidi umani, tutto finisce, sparisce, avvolto dai secchi spari della criminalità organizzata del sud Italia che ogni giorno uccide qualcuno, ed a volte più di uno, e scalza dalla prima pagina degli stessi giornali i poveri pennuti malati o, forse, guariti.

Strano paese l'Italia! E curiosa l'italica stampa!
"Cosa Nostra" incomincia a dividere le prime pagine dei corrieri, gazzette, repubbliche, giornali, stampe con i nostri ormai pochi, e se continua così sempre meno, operai che, colpiti da uno strano morbo, iniziano a morire in fabbrica. Giornalmente, spesso a coppia, a volte in gruppo sino a quando la cosa non fa più notizia, o ne fa sempre meno, perchè, sempre sulla prima pagina dei corrieri, gazzette, repubbliche, giornali, stampe compare la nuova epidemia: i killer albanesi che stuprano, ammazzano, rubano.
E tra un morto ammazzato, una ragazza stuprata, un operaio caduto da una impalcatura, una papera che non si sente tanto bene, un macigno sul passante di Mestre e, dimenticavo, i sacchi di immondizia di Napoli, tra lo stridore delle grida delle mamme partenopee, tra gli iceberg che si sciolgono vola l'Alitalia, anzi non vola, ma si che vola, anzi no o forse si, ma certo che si, come no! Curioso!
Gente strana gli italiani.
Nauseante paese quest'Italia!
:-(



Wednesday, April 09, 2008

E PERCHE' NON UN....NUOVO PARTITO?

Ultimamente ho visto uno sketch, se non erro su Rai tre, dove un entusiasmante Antonio Albanese dava vita ad un orrido politicante calabro, con una manetta al polso, prova di chissà quali sventure, sgraziato nel parlare ed ancora di più nel rapportarsi con i suoi elettori, questi, sicuramente, molto più ottusi ed orripilanti dello stesso politicante.

Cetto La Qualunque è il suo nome e "Chiù pilu pi tutti!" più che il suo slogan è il suo programma.

Non stò a tradurre nè a chiarire il significato della frase, credo nota a tutti, ma mi chiedo quanti voti riuscirebbe a prendere questo fantomatico movimento, o partito, se si presentasse alle elezioni? Lo squallore di Cetto La Qualunque non è poi tanto differente di alcuni candidati nelle liste dei più blasonati partiti che si presentano nel Lazio o in Sicilia.
Il "programma" è un po' fantasioso ma non più strampalato rispetto a quello dell'uomo precipitato dall'Iperuranio - Ferrando - o più idiota a paragone di quello della casalinga agitata e disperata Flavia D'Angeli e di quel poveruomo di Turigliatto.
Sarei veramente curioso di sapere come relazionerebbe l'On. Cetto La Qualunque con i suoi colleghi nel sancta santorum della democrazia.
Strano a dirsi ma non ho
NAUSEA
:-)

Wednesday, April 02, 2008

ROTTAMAZIONE

Nel 1974 "Compreresti un’auto usata da quest’uomo?" fu lo slogan che inseguì Richard Nixon mentre affondava.
Affondava per lo scandalo Watergate.
Una storia di "cimici" ed intercettazioni che in Italia non avrebbe smosso le coscienze più di tanto ma che negli U.S.A. ha sortito l'effetto delle dimissioni per "impeachment" del Presidente.
Tra qualche giorno saremo chiamati a votare. Mai come oggi questa frase è quanto più attuale.
Un consiglio per tutti noi elettori.
Poniamoci queste foto innanzi e facciamoci la domanda: "Compreresti un’auto usata da quest’uomo?"

o da questo?

o da quest'altro?

o forse da questo?

oppure da questo?

e da questi quì?

e perchè no da questa qui?

Quando, finalmente sarete, saremo, certi della loro onestà commerciale e intellettuale - cosa rara anche se auspicabile - allora, e solo allora, farete, faremo, una bella croce sulla lista e.....via, a dar di stomaco per la...
NAUSEA
:-(

Friday, March 28, 2008

BUFALE E CAPRONI. SEGUITO


Dopo la Corea, il Giappone e la Russia è di oggi la notizia Ansa che anche la Francia pone il blocco delle vendite della muzzarella do paese da tarantella.

Testualmente: "Parigi ha chiesto alle imprese francesi di "bloccare" il prodotto al latte di bufala proveniente dalla Campania, in attesa dei risultati delle analisi."

Ed anche l'Unione Europea non sembra ben predisposta alla tolleranza ed infatti:"UE: GARANZIE NON BASTANO, MINACCIA MISURE ".
Ma a "calare il carico", per usare una terminologia da briscola, ci pensa il Corriere della Sera ed infatti: "Gli animali mangiano erba nei pressi di un sito mai bonificato in provincia di Salerno. Filmato del Comitato ambiente e salute".

Vuoi vedere che finalmente qualcosa può cambiare?
Vuoi vedere che finalmente qualche produttore, dopo una sostanziosa abbuffata delle sue mozzarelle che nessuno vuole più, si decide a spaccare la testa a qualche caprone?

Nell'attesa consiglio sempre una dieta a base di formaggi e latticini che non siano campani per evitarne la possibile

NAUSEA

:-)

Wednesday, March 26, 2008

BUFALE E CAPRONI


Ritornare a parlare sulla monnezza di Napoli e della Campania è "palloso".

S'è detto tutto e di tutto. La verità, e per verità intendo la realtà, è che non ci sono colpevoli per il disastro che conosciamo. Hegel diceva che ciò che è reale è razionale quindi....

Le colpe sono di tutti e più in particolare del Nord, con le sue imprese, con i suoi scarti ed i suoi veleni che, con l'aiuto della Camorra, venivano, o forse sarebbe il caso di dire vengono, portati nella terra dei mandolini e delle mozzarelle per essere lì sepolti e lì avvelenare suolo, animali, uomini, anime e coscienze. Anzi coscienze no! proprio no!

In un video-servizio giornalistico su reti di Stato, ho visto che in una campagna della Terra di Pullicinella vi era sepolto un intero camion con i suoi rifiuti tossici. Ho proprio detto bene. Un intero camion. Evidentemente era stato più conveniente seppellirlo con tutto il suo carico che scaricarlo di esso e rimetterlo in circolazione.

Non c'è giustificazione! Ma la gente del luogo, le mamme preoccupate per i propri figli esposti al cancro, gli agricoltori per il loro Sammarzano avvelenato, i pastori per le loro pecore con la lingua blu, i mozzarellai, si può dire mozzarellai?, per a muzzarella alla diossina, dov'erano? cosa facevano? è mai possibile che nessuno vedeva, nessuno parlava, nessuno riferiva? E' di oggi la notizia che riporto testualmente:

"Stop alle bufale in Giappone e Corea" ed a breve uno stop arriverà dalla Russia.

Ma, per fortuna il Governo tranquillizza:

"Nessun rischio. No a psicosi. C'è un allarme immotivato sulle mozzarelle alla diossina!"

Il danno economico per quei produttori è di 30 milioni di euro ed il calo delle vendite è pari al 30%.

Vuoi vedere che finalmente qualcuno inizierà a pagare?

Staremo a vedere. Nel frattempo se li mangiassero loro le loro mozzarelle!
Da parte mia consiglio una dieta a base di carne di manzo olandese o argentina e feta greca anche perchè... a me a muzzarella ed il sammarzano non piacciono ed ancora meno quelli alla diossina. Mi ...

NAUSEA

:-(

Monday, March 17, 2008

DOTTORI

La scorsa settimana sono stato invitato a Padova per una laurea. Non è stato un genitore ad invitarmi nè il giovane dottore in ingegneria meccanica ma il mio amico professore, con il quale il giovanotto ha discusso la tesi.

Il mio amico era visibilmente commosso come se fosse lui a laurearsi. Alla mia richiesta sul perchè di tanta emozione Eugenio, così si chiama il mio amico, mi ha detto che è un discorso lungo e mi invita, per quel momento, a fargli gustare tutto l'entusiasmo che la laurea del giovane offriva. Quindi il solito brindisi, le calorose strette di mano, i sorrisi degli amici ed il pianto dei genitori hanno fatto da cornice alla cerimonia ormai alla conclusione.

Son rimasto solo con Eugenio e con questi ci siamo recati ad un pub della zona dove ha ripreso il discorso poco prima interrotto. L'Università italiana, ha detto, è oggi un laureificio o dottorificio se preferite.
Eugenio mi ha poi invitato e condotto nelle classi di ingegneria ove ho potuto notare un professore che spiegava le sue lezioni ad una trentina di studenti che con l'avanzare delle classi, a suo dire, sarebbero divenuti ancora meno. Ciò era sconsolante per lui e devastante per la società e per l'Italia.
Questi ragazzi dopo la laurea hanno lavori sicuri, immediati, aggiungeva. Possono scegliere e possono cambiare rapidamente. Diceva di conoscere due ragazzi che subito dopo la laurea per alcuni mesi hanno avuto una supplenza di matematica presso un istituto tecnico che hanno poi lasciato per un contratto con Piaggio e Aprilia motori. Diceva di conoscere un poco più di un ventenne fisico che con la laurea è stato contattato da Unicredit, una banca, cosa se ne farà una banca di un fisico? Eppure queste facoltà vanno deserte al contrario di altre che scoppiano e che del futuro dei frequentatori ne supportano l'incognita e l'angoscia! Sconsolante!
Quel discorso mi ha profondamente colpito ed ho provato ad infiltrarmi in alcune Università quali il Politecnico di Milano, l'Alma Mater di Bologna e la Sapienza di Roma. Eugenio, purtroppo per tutti noi, aveva ragione. Le classi di Ingegneria erano appena popolate, scarsamente gremite quelle di Meccanica, deserte le facoltà di Matematica e 3, dico tre, studenti in Fisica. Assurdo!
Psicologia, Lettere, Scienza della Formazione e Scienza della Comunicazione straripavano della fauna più strana, di sfaccendati di oggi e "bamboccioni" di domani. Ma che studieranno? Ma cosa avranno da formare e che avranno da comunicare? e a chi se tutti "comunicano" e nessuno ascolta? Misteri d'Italia!
I più fortunati probabilmente scriveranno qualche articolo o qualche libro che nessuno leggerà gli altri saranno disoccupati cronici, precari, disperati, poveracci ma.... dottori. Idioti!
E che dire dei Dottori di primo livello? Militari, poliziotti gente con molta arte ma con poca parte che si fregiano del titolo di dottore in Amministrazione dello Stato (sic!) o in Sicurezza Sociale o che altro? Mi risulta che Siena, l'Università degli Studi di Siena riconosce l'esperienza pregressa e "vende" i titoli di laurea a questa gente per circa 300,00 euro! Lasciamo perdere!
Capitolo a parte merita Giurisprudenza dove i futuri avvocati sono molti in ognuna delle Università ma, si sa, gli italiani sono litigiosi e per questi c'è qualche speranza.
ILLUSIONE NAUSEANTE
:-(

Thursday, February 28, 2008

ZOMBIE

Ma che succede in Italia?
Il Governo è appena crollato miseramente, affossato dalle stesse coloratissime e strane alleanze, colpito a morte da due virus capaci di celarsi e trasformarsi quando l'ambiente non è a loro più favorevole ed idoneo e dalle 281 pagine di un programma cretino che doveva accomunare tutta l'Armata Brancaleone, che sulle TV, sia di stato che pubbliche e cioè pagate dai contribuenti con 106,00 euro annuali di abbonamento, ricompaiono le stesse facce, con le stesse amenità un po' ritoccate, un po' incipriate, sempre con nuove ricette miracolistiche per l'economia, per la famiglia, per il lavoro ed altro ancora.
La star onnipresente dei media è Bertinotti. Lo trovi ovunque e quasi sempre in seconda serata, forse perchè è chic!.
Ieri era a Matrix che, intervistato da un ridanciano Mentana, elencava i problemi dei lavoratori che non raggiungono la fine del mese - che noia! - che rischiano la vita nelle fabbriche - che barba! - che rischiano il posto di lavoro - che palle! - il tutto con una "R" moscia che sa poco di popolo ma, come dire, è così chic!
Altra star è Casini. Orfano di padre e di partito cerca sponsor e voti e quindi anche lui elenca con promesse per la famiglia - che noia! - per il lavoro - che palle!.
Meno male che c'è Berlusconi. Anche lui si fa vivo. Non un programma! Non una certezza! Ma almeno, sorridendo, promette interventi per la famiglia - che noia! - per il lavoro - che palle!.
Basta con la politica ed i politicanti!

C'è il Festival di Sanremo con una media di 9 milioni di ebeti italiani che lo seguono attaccati al video. Canzoni assurde, brutte e di una noia mortale. Cantanti stupidi che stanno al gioco del presentatore rispondendo con delle battute da suicidio. Pazzeeeeesco! Scleranteeeee! .....come dicono le italiche squinziette che riempiono le nostre città!
Mi chiedo: Ma non era meglio quando il presentatore di turno, con il suo completino da sera, si presentava sul palco e rivolgendosi ad un pubblico, venuto lì per assistere ad uno spettacolo di canzoni, leggeva da una cartella "di Tizio, Caio, Sempronio, "Amore, sole, cuore", dirige il Maestro Bombardone, canta Francesco Vattelapesca". Quindi entrava lo stronzetto che ragliava quelle quattro strofe, accompagnato da più o meno quattro note stonate ed al termine della fatica - ma guarda un po' cosa dico! -, raccoglieva gli applausi e se ne andava a fare in culo una volta per sempre?
Ed invece oggi c'è sempre lo stronzetto che raglia sempre le sue quattro strofe sempre accompagnate da quattro note stonate ma, prima di raccogliere l'applauso di un pubblico annoiato, venuto lì perchè è chic!, ed ancor prima di andarsene a fare in culo una volta per sempre deve sorbirsi e farci sorbire le battute del Pippo televisivo che, ad onor di cronaca, mai nessuno è riuscito a far ridere.
Poichè ho avuto modo di leggere quanto costa il Festival italiano agli italiani e, credetemi, la cifra è, come dire!, cospicua, a 6 zeri, non sarebbe opportuno o, forse è opportuno dire sacrosanto fare smettere questa idiozia che continuiamo a chiamare Festival della Canzone Italiana, mandare a nanna i 9 milioni di ebeti ancora attaccati al video e cacciare a calci nel culo i Pippi, i Mike, le vallette brune e more e tutto il Circo Barnum di cui stiamo parlando?
NAUSEANTE
:-(

Thursday, February 21, 2008

CREATIVITA'


B A S T A
Pausa di riflessione.
:-(

Saturday, February 02, 2008

GLI ALTRI SIAMO NOI

Non credo sia opportuno nè giusto scrivere sempre su qualcosa di brutto o fastidioso. Invece voglio narrare di una sensazione allegra anche se, tra le righe, si può anche cogliere uno stato non proprio giocoso.

Sono a Catania. La giornata è fresca ma un sole brillante illumina case, strade e persone. In via Etnea, un lungo nastro nero in pietra lavica che quasi dal mare arriva dritto dritto su, o forse dentro, l'Etna, la gente si muove, corre, aspetta l'autobus, conversa ed il tutto nel più totale "casino".
A Catania la gente non sa sussurrare. Urla. Urla nel chiedere informazioni. Urla nel darle. Urla anche nei gesti. Si agita, senza bisogno alcuno, per segnalare la loro presenza ad un autista di un pullman. Una madre impreca se al proprio bambino cade qualcosa per terra. Una ragazzina grida qualcosa al suo ragazzo che ride forte urlando. Persino i Vigili gettano l'anima dentro i loro fischietti per far muovere autovetture che sono impossibilitate a farlo a causa di un traffico ormai collassato e, nel frattempo, urlano anche loro e fanno urlare i clacson.

L'ho sempre sostenuto: l'esasperazione è parte integrante di queste genti del Sud come l'affetto o l'odio o i sapori e gli odori. Possono piacere o non piacere. Non c'è via di mezzo!
Ma, dicevo, sono a Catania. Scendo in strada dalla stanza del mio hotel in centro a via Etnea e mi accorgo che con me scende una comitiva di circa una dozzina di anziani turisti tedeschi credo, o americani. Non ha troppa importanza.

Esco dell'hotel e vengo investito da un terribile suono di una marcetta che dovrebbe essere la celebre Cucaracha. L'orchestrina è composta da una tuba, un trombone, due trombe, due piatti, un rullante ed una grancassa. Ogni componente della banda suona in modo da coprire gli altri ed il suono è assordante ed, al tempo stesso, allegro. Davanti all'orchestrina un fercolo dorato, alto circa 6-7 metri, in un esasperato stile barocco contiene 4 loggette con quattro santini all'interno sormontati da una grossa sfera adorna di fioni attorno alla quale tre putti obesi, dorati anch'essi, lievitano assicurati da un solido ferro che li collega al fercolo, sotto la sfera bandiere e luci.

Dopo una breve sosta, sei uomini, volgari nei gesti e nell'aspetto, grassi e sudati, con delle strane imbracature fatta di sacchi e robuste cinghie, ad un urlo di comando sollevano da terra quella statua, pesantissima a vedere le facce di quei cafoni, e con un passetto veloce di marcia sincronizzato si muovono in avanti per circa quaranta metri, accompagnati dallo spaventoso urlante suono dell'orchestrina.

Anche i turisti stranieri che erano scesi insieme a me vengono investiti da quell'urlo, da quella luce, da quel frastuono. Non posso fare a meno di guardarli. Sono immobili. Hanno gli occhi "a palla". Non un gesto. Non un sorriso o una smorfia di disappunto. Forse respirano appena.

I turisti, che tutto fotografano, stanno li fermi, immobili, spaventati. Non una parola tra loro, non una foto. Non credono a loro stessi e a ciò che vedono!

Non posso fare a meno di sorridere ed.....andare via!
:-)