Saturday, July 31, 2010

FACEBOOK



La figlia di un mio amico per dire di non aver capito bene un argomento, un tema o, comunque, un discorso usa una espressione colorita ma di sicuro effetto: "Non c'ho capito una cippa lippa !". La frase rende l'idea in tutto il suo insieme.
Bene: anch'io non c'ho capito una cippa lippa!


Leggo che "Facebook è una piattaforma sociale che ti consente di connetterti con i tuoi amici e con chiunque lavori, studi e viva vicino a te". Non ho proprio tanta dimestichezza con questo genere di connessione informatica ma ho avuto anch'io la curiosità di provare ad entrare in questo mondo molto popolato e, per certi versi, assurdo.


Dopo la registrazione ho seguito i consigli di ricercare i vecchi amici e compagni di scuola e ciò che mi ha sorpreso è che molti di quelli che cercavo erano lì presenti. In orario di lavoro ed ufficio "ho richiesto la loro amicizia" che dopo qualche ora mi è prontamente giunta, segno evidente che molta gente, o almeno molti miei conoscenti ed amici, non hanno proprio nulla di meglio da fare che stare incollati di fronte ad un monitor ed a una tastiera di computer. L'indomani, aprendo la "mia pagina", trovo cinque messaggi.


La curiosità è donna ma io avrò sicuramente qualche ormone femminile di troppo e la cosa mi preoccupa. Apro i messaggi e trovo due richieste di amicizia di persone che mai ho conosciuto in vita mia, due inviti a giochi di società - Hotel city e Pet society - e un "chi sei"? Non conosco chi scrive e diffido sempre a presentarmi per primo. Gioco, invece, con Pet society. Capisco subito che si tratta di un giochino noioso che ha il pregio di inebetirti ancora di più di quanto possa tu stesso pensare. Dopo qualche giorno rientro nella mia pagina e leggo: "Giovanni Tizio e Mauro Caio hanno commentato la foto di Giovanna Sempronio". "Ma che me ne frega"! dico tra me e me.


Scorro la mia pagina e: "Mario Lavezzi ha taggato una foto". Taggare, cosa significa taggare? Non mi va di approfondire. Continuo a scorrere la pagina e trovo due notifiche e mi accorgo di avere 158 amici. E chi lo avrebbe mai detto! Non ho il tempo di rispondere e scrivere qualche rigo che subito altre richieste di amicizia arrivano e domande impertinenti mi fanno credere di non essere poi tanto "antico". Solo dopo ho saputo che quelle ultime domande facevano parte di sondaggi della "piattaforma sociale" che nulla avevano di statistico o di scientifico ma erano un passatempo. Già! un passatempo non molto dissimile da una vecchia "catena di sant'Antonio" di una volta.


Non ne esco più ! Come si fa a smettere ?
Rispondo alle ultime due richieste di amicizia, scrivo qualche parola nella bacheca di chissà chi è, dò da mangiare ad un cavallo della Pet Society e chiudo tutto. Ho


NAUSEA
:-(

Friday, July 16, 2010

NAUSEA ESTIVA


E' da qualche giorno che fa caldo, caldo sul serio e già rimpiangi l'inverno e le giornate di freddo e pioggia che ci hanno accompagnato sino a qualche giorno addietro.
Con il caldo non hai voglia di stare in casa a fondere il climatizzatore che, pare fatto apposta, quando serve c'è sempre qualcosa che non lo fa funzionare come dovrebbe per cui , soprattutto la sera, esci ed accetti qualche invito di un amico di andare fuori, in qualche locale dove hanno provveduto ad apparecchiare dei tavolini fuori.
Speri ardentemente nel fresco degli spazi esterni ma presto avrai le tue delusioni e, con esse, inizieranno le tue sofferenze.

"Un piatto di insaccati e formaggi vari accompagnati da una insalatina fresca" è il consiglio di un giovane-studente-universitario-cameriere, gentilissimo, sorridente, lucido di sudore. "Da bere una spina da 400 doppio malto. Fresca , anzi ghiacciata! Mi raccomando!" è l'esortazione del mio amico che preferisce evidentemente la temperatura esterna della bevanda e degli alimenti ma ne sconosce le calorie ed il potere "riscaldante" soprattutto della birra che subito dopo essere stata bevuta viene restituita al pianeta attraverso un copioso sudore che umetta le nostre camicie e dona una sensazione di caldo ancora più fastidioso.

Ma quella sensazione di calore, anche piacevole a dire il vero perchè è con amici che stai passando una serata, viene interrotta dall'arrivo, all'improvviso, di una limousine bianca: dodici metri di auto, una lunga scritta - Bacirubati - sulle fiancate reclamizza merce di abbigliamento dozzinale per una clientela sempre più priva di gusto. Luci blu a l.e.d., psichedeliche, illuminano il fondo di quell'auto di per sè non proprio fine ma che in compenso quelle luci rendono ancor più orribile e, finalmente, escono gli occupanti che prendono posto negli stessi tavoli dove sto io con i miei amici.

Tre bonazze, appena vestite, sorridono, garriscono alla vita mentre due palestrati cercano subito l'attenzione di un qualsiasi pubblico. Nel mezzo al detto gregge un giovane maschio italiano saluta persone che non ha mai visto in vita sua, sorride ad altri che non conosce e risponde ai sorrisi di altri sconosciuti. Mi colpisce un tatuaggio all'interno dell'avambraccio destro: un Padre Pio in scala 1:1. Questa si che è fede! Ma chi è? Boh! Ma si ! E' lui! - dice all'amica una giovinetta sicuramente poco attenta alle cose vere e serie della vita ma invece così diligente per i programmi TV - E' Fabiano: quello del Grande Fratello. Quale Grande Fratello? il sesto !!! E gli corrono incontro con i loro telefonini pronti a scattare foto ricordo.

Fabiano dopo avere rassicurato i due bovini palestrati che si erano stretti per difendere la vita e la privacy del grande uomo, le abbraccia ad una ad una, sorride ed emette suoni semplici, elementari, da primate, tipo "Aò! e mo? ferme! anvedi! " .
Accompagna i suoni semplici e poco armonici con gesti americanegroidi tipo "V" o il pollice alzato oppure l'indice il mignolo e il pollice alzati mentre l'altra mano sfiora l'inguine: il suo.

Le oche sorridono e starnazzano, i body guards cercano di contenere il pubblico - circa 5 o 6 ragazzini che, forse miopi, si erano avvicinati per vedere chi fosse la star o, molto più probabilmente, per vedere da vicino quell'auto da 12 metri.

La gente del locale, inizialmente infastidita da quella anche se non proprio tumultuosa presenza, ritorna dopo qualche minuto alle faccende che aveva tralasciato, ritorna a discutere, a sorridere, a parlare, a bere, a mangiare.

Anche le due "papere", subito dopo le foto con il divo lo rilegano nei ricordi delle loro cortecce cerebrali formate da poco più di una dozzina di neuroni e ritornano ai tavoli a parlare e a sorridere. Vicino alla lunga auto di 12 metri rimane Fabiano a ripetersi i suoi semplici suoni "Aò! e mo? ferme! anvedi! ": ma non è solo e non se ne è accorto. Ha vicino i due Body Guards che velocemente continuano a guardare a destra ed a sinistra e a contenere una folla che ormai non c'è più. Idioti !

Però! 'sta birra è proprio tosta! Approfitto della vicinanza del giovane, simpatico, studente-universitario-cameriere per chiederne un'altra e "nun me frega n'cazzo se me viene a..."

NAUSEA
:-(