Tuesday, February 01, 2011

MEDITERRANEO

Quanto costa un chilo di pane? Quanto vale un chilo di pane? A sentire e, soprattutto, a vedere le cronache di questi giorni riguardanti la sponda meridionale del Mediterraneo, un chilo di pane costa la vita a molti e il potere ad alcuni.

Il prezzo è assolutamente caro, proibitivo. Ma si deve pagare perchè la civiltà lo impone e lo pretende ed è giusto che sia così.
Quelli ad avere più fame sono i giovani. Hanno fame di futuro. Una fame atavica.

Credo sia stato Napoleone a dir che nella pancia si vede il coraggio di un buon soldato e questi giovani sono affamati e coraggiosi.

Il tutto ha inizio con l'aumento dei prezzi della farina e dei prodotti di primissima necessità ed in Tunisia, strozzata perennemente dalla disoccupazione e dalla ricchezza che non viene distribuita equamente tra la popolazione, iniziano le prime manifestazioni civili, i primi scontri con le forze dell'ordine un tantino meno civili, i primi morti, assolutamente incivili, e, finalmente, qualche aereo, carico d'oro, parte.

Si, perchè Ben Alì, il presidente tunisino imposto da Allah e non da elezioni popolari, se deve proprio lasciare quella terra ritiene giusto portare con se, oltre alla moglie, anche qualche quintale d'oro, per le prime necessità!

E poichè la rivoluzione ha un proprio fascino segreto ed un proprio potere infettivo, si estende prima nell'Egitto di Mubarak - anche lui voluto da Allah -, trema la Libia, si agita l'Algeria e ho letto anche che nazioni mediorientali evolute (sigh!) come la Siria cerca di affrontare la situazione senza alcuna concessione alla popolazione ma ... allertando l'esercito.
Già, perche il popolo una volta era per Assad oggi, invece, è inc Assad ! - mi vergogno come un ladro per la battuta da due lire ma mi piaceva troppo -

E' di oggi un'intervista a Bashar al Assad - che sempre lo stesso Allah ha voluto come presidente della Siria - il quale al solito stupefatto giornalaro del Wall Street Journal dichiara: "Il mondo arabo è malato".

Per notizia è opportuno far presente che Bashar al Assad - a mio parere uno dei virus della malattia del mondo arabo - è il figlioletto 45enne al potere dal 2000 dopo la morte del padre Hafez - testa di fiasco - che ha governato - sempre perchè così ha voluto Allah - per tre decenni e con pugno di ferro la Siria.

Ritorniamo all'intervista. Bashar "virus" al Assad dichiara che il mondo arabo è in preda ad una specie di malattia causata da decenni di stagnazione - come se 40 anni di potere di padre e figlio non fossero proprio una delle cause - e continua con una frase da ricordare per un suo - speriamo immediato - epitaffio: "e dove c'è stagnazione ci sono inquinamento e microbi". Sublime!

Ciò che succede agli altri paesi del Mediterraneo non può accadere in Siria proprio perchè già da tempo è stato avviato un percorso di riforme "per coinvolgere il popolo nel processo decisionale" in elezioni municipali, verso una nuova legge sulla stampa ed altre amenità di eguale spessore nonostante lo Human Rights Watch accusa il "giovinetto" di detenere dissidenti ed attivisti per la difesa dei diritti umani ed impedire la libertà di espressione. Cosa da poco!
Bashar "virus" al Assad conclude l'intervista dichiarando che nella scala delle priorità della sua nazione canaglia "la sicurezza viene per prima e l'economia la successiva".

Sarà che per rendere sicuro il "suo" popolo che nelle ultime settimane sono state impresse ulteriori restrizioni ad internet ed ai social forum online.

Credo proprio che a breve potrebbe partire qualche altro aereo carico d'oro e del beduino Bashar "virus" al Assad ed io mi sento bene e non ho
NAUSEA
:-)