Wednesday, June 25, 2008

CECITA'


Non stò a raccontare i motivi per i quali sono arrivato ad essere orbo, ma per ragioni attinenti al mio lavoro ed anche a causa di un incidente accompagnato da un'ampia dose di sfortuna, è come se fossi stato esposto a 10000 flash esplosi in faccia nello stesso istante, o come se avessi guardato ad occhi aperti il sole per un quarto d'ora.


L'esperienza, questa brutta esperienza se così si può chiamare, è inimmaginabile. Orrenda.
Un dolore forte ed acuto mi colpisce la fronte e le tempie. Apro gli occhi, ancora di più e riesco a vedere solo bianco ancora più abbagliante e devo richiuderli per forza e subito per il dolore. Sento un forte ronzio alle orecchie ma per nessuno scoppio o rumore. Mi sento toccato da mani, mani ed ancora mani. Ma dov'era tutta questa gente? Mi chiedono qualcosa, mi gridano qualcosa, e per risposta muovo solo il capo ed agito in avanti, almeno credo, le mani.


E' il panico! Ho ansia. Ho nausea, sul vero senso del termine.


Poi un medico, mio amico, un oculista, mi esamina, mi "spara" gocce di atropina sugli occhi e vedo bianco ancor più brillante, pulsante. Dolore e poi la diagnosi. "Non è niente! Non c'è danno alla retina, alla macula ed alla cornea. Così come è intatta la sclera, l'iride ed il cristallino. Niente da riferire sul conto della congiuntiva". Ma quanta roba c'è negli occhi? "Si tratta solo di un trauma secondario. Sopravviverai!"


Due grandi "tappi" e per due giorni riposo, riposo estremo, a casa mia!

Sono finalmente a casa, a casa mia, da solo perchè per superbia e per stupido orgoglio non sopporterei la presenza di amici ed il loro cordoglio.

Con un ginocchio colpisco una sedia. Con un piede un'altra ed uno spigolo del tavolo a momenti mi castra.

Gli oggetti e le cose di casa nella mia assenza visiva hanno assunto una vita propria e si muovono, cambiano posto e direzione.

Lavoro un po'? neanche a parlarne! come farei ad accedere al computer e ad internet!

Debbo rilassarmi e non pensare ad altro per 48 ore. Non è la fine del mondo!

Accendo la TV e mi accorgo subito di come l'elettrodomestico, come la chiamava De Filippo, è fatta per i vedenti mentre per i ciechi risulta essere banale e vuota più di quanto lo sia nella realtà. Riscopro la radio ed in particolare i programmi nazionali di Radio Uno e Radio Due.

Ho la loro compagnia e mi è veramente utile. Credo di aver lasciato accesa la radio per tutto il periodo della mia convalescenza.

Stò seduto sul mio divano e sono nervoso.

Non ho fame ma voglio mangiare qualcosa e subito mi chiedo: "come faccio a scongelare i Findus? Come imposto il microonde?" abbandono l'idea e prendo dal frigo delle sottilette che avevo comprato qualche giorno prima. Credo che queste siano state l'unico mio alimento per le 48 ore disperate.
Ma che ore sono? Fa caldo! La radio dice che le temperature sono superiori alle medie stagionali ed il telecomando del condizionatore è sparito. Non c'è! Vaffanculo!


Respiro piano e profondamente. Cerco di acuire gli altri sensi ma non ci riesco oppure ricevo falsi segnali. La voglia di togliermi i tamponi oculari è più forte di me ma resisto e resisto ancora fino a quando, finalmente, trascorrono anche questi due giorni interi e finalmente, dopo aver chiuso per bene le finestre e le luci di casa giungo al momento della verità. Sono emozionato. La mia vista dapprima annebbiata ritorna ad essere normale.
E' sera! Indosso un paio di occhiali scuri e vado per Milano. In Piazza Duomo volgo lo sguardo alle guglie e la Madonnina mi sembra ancora più brillante. Chino la testa per rispetto a Lei e per ringraziare l'Eterno e con la pace dentro di me continuo a passeggiare senza meta e senza scopo per la città.

Questo post non vuole avere una morale ma voglio mettere in evidenza il come non siamo abituati a godere di un bene prezioso solo perchè diamo esso per scontato, perchè è normale, anzi naturale, possedere. Poi quando, ad un tratto, all'improvviso, per il fato o per una maledizione questo bene ti manca ecco che quantifichi quanto esso effettivamente vale, quanto questo è utile anzi indispensabile, quanto poco vale la tua vita senza esso. E basta!
:-)