Thursday, May 29, 2008

N O I A



Come da fasciature trasparenti, avvolgenti ma pesanti e con grossi nodi invisibili la noia mi stritola sino a farmi mancare l'aria, il respiro e la voglia di fare, di dire e, ancor meno, di scrivere e, soprattutto, di litigare.

Non succede più nulla che non sia stato detto e ridetto sino, è il caso dirlo, alla noia.

Ma perchè? Stiamo troppo bene? Dicono sia il malessere della nostra società. Vacci a capire qualcosa!

Ho rotto la macchina. Forse ne ho fuso il motore. Per noia non ne ho controllato i liquidi - olio, liquido freni e liquido del radiatore - ed allora ccrrrannk, un rumore sordo e tanto fumo e carro attrezzi e meccanico e non un preventivo ma la richiesta che sembra una manovra finanziaria di quell'odioso meccanico. Ma chi se ne frega! I soldi vanno e vengono anche se ultimamente vanno ancor più di quelli che vengono!

Ma debbo pur muovermi e scopro i mezzi pubblici con il loro carico di variegata umanità: la ragazzina con piercing al labbro che tortura la tastierina del suo telefonino per un sms che immagino pieno di :-), tvb, xchè, nn, :-( ed altro ancora, la pensionata con una sportina in plastica che si lamenta del governo e del sindaco e del caldo di questi ultimi giorni, un anziano signore ben vestito che scuote la testa per una frenata brusca dell'autista, due uomini, poco più che ragazzi, grandi e grossi, palestrati, tatuati e calvi che parlano delle loro moto e di come pulirle e renderle lucide. Il primo consiglia all'amico un metodo consigliatogli dalla propria madre per la pulitura delle cromature delle marmitte: acqua ed aceto bianco! Poi, all'improvviso, uno di questi viene urtato accidentalmente da un ragazzo e, girandosi di scatto, chiede con un sorriso.... "scusa!". Trasecolo!
Alla fermata di Foro Buonaparte sale una ragazza giovanissima, forse 25enne, con un grosso pancione. Un anziano, credo con oltre mezzo secolo di differenza di età, con un po' di fatica si alza dal seggiolino che occupa, sfiora il braccio della futura mamma e sorridendo le indica il posto che lui le lascia. Non ascolta i "No! la prego!" "Non c'è bisogno!" "Grazie lo stesso!" della giovane ma insiste sino ad averla vinta! Sorride, anzi sorridono, come pure sorride la signora, anziana anch'essa, che occupa il posto di fronte!
Le fermate si susseguono ed ad esse sale e scende gente; ragazzi, anziani, gente di colore, grasse donne con hijab, altre signore con sportine della spesa. Non ascolto più i rumori dell'ambiente ma la mia attenzione è attratta solo dalle espressioni dei visi di quella gente: c'è la ragazzina stanca ed annoiata, l'uomo che guarda insistentemente l'orologio, un altro che guarda fuori attraverso il vetro del bus alla ricerca di chissà cosa o chi e un altro ancora che guarda nel vuoto e rughe e sorrisi e impazienza e calma.
La prossima è la mia. Debbo scendere. "Mi permette?" chiedo ad un operaio dinnanzi alla porta, "La prego!" mi risponde e spostandosi mi porge le sue scuse. Scuse per non aver commesso niente. Scuse di circostanza. Scuse che fanno bene all'anima di chi le porge e di chi li riceve!
Sorrido anch'io. Scendo e vado via!
La noia ce l'ho ancora addosso ma, sbalordisco ancora, è una sensazione piacevole
:-)

Saturday, May 10, 2008

SINISTRI

Mi chiedo: "Ma a cosa serve?" "cosa ci sta a fare?" "perchè non se ne và?" "chi lo tiene?"
:-(