Friday, July 17, 2009

BREVI VACANZE


Sono tornato, Sono tornato, proprio ieri, da un brevissimo periodo di vacanze in una delle zone più popolate di turisti, soprattutto italiani, di tutto il pianeta Terra; Sinai, territorio estremo sud, Sharm el Sheik.

Sharm el Sheik! strano non mi sono mai interessato a cosa significhi realmente questo nome arabo. Anzi, la cosa non mi interessa per niente!

Quando mi dicevano che sembra nuotare dentro ad un acquario non ci credevo. Non potevo credere che un Dio, una qualsiasi divinità, abbia potuto abbandonare un simile angolo paradiso a..... a..... ad arabi, a mussulmani. Chissà perchè?L'hotel, il mio hotel era enorme, e pieno di....Russi. Italiani? sette in tutto: compreso me, s'intende!

Dopo i primi due giorni di sole e di immersioni viene voglia di fare qualcosa di nuovo, di diverso, ed ecco che la Tourist Menager dell'Hotel, una ragazzotta italiana con un marcato accento toscano, mi mostra una brochure per la visita al...l'acquario di Allah! (sic!) Una zona un po' più a sud da raggiungere con una imbarcazione ed in cui immergersi per vedere veramente un paradiso. Bello! Veramente bello!

Sull'imbarcazione eravamo circa una trentina di persone, tutti italiani, di tutt'Italia. C'era un siciliano, catanese credo, che sapeva apprezzare i luoghi solo se fumava. Fumava sempre, di continuo: credo che non sia entrato dentro la barca per il pranzo perche....fumava.

Un bambino, un bergamasco, non batteva neanche le palpebre per non perdere di un microattimo lo spettacolo che i pesci coloratissimi a pelo d'acqua offrivano. Ed allora gridava verso i genitori come un forsennato "Guarda quello lì, mamma mamma guarda quello giallo" sbatteva i piedi, agitava le mani, sembrava che la sua anima volesse abbandonare il corpo ormai stretto.

Una signora, una milanese, girandosi verso di me ed indicando il mare "Ma guarda che blu intenso! Sembra di essere a Rodi!". Era chiaro che la vecchia voleva parlare della vacanza dell'anno prima - è un classico di noi italiani in vacanza . Di Sharm la vecchia signora ne parlerà l'anno prossimo, ad un altro povero conterraneo, mentre visiterà, chessò, Gerusalemme o New York! Mi alzo senza dare spiegazioni e vado sull'altro lato della barca per evitare il tormento del racconto e l'estasi della babbiona!

Due ragazzi, in viaggio di nozze, sorridono al paesaggio, stanno abbracciati riscaldati dall'eternità che li aspetta e non sentono la forte calura d'Egitto. Non credo che lo spettacolo che la natura offriva li interessava più di tanto. Stavano con noi ma il loro spirito era sopra di noi, perso nell'infinito. Quanto durerà questa eternità? Quanto arderà il sacro fuoco della passione per poi essere coperto dalla cenere di tutta la vita? Macchemenefrega! Fatti loro.

L'imbarcazione si ferma dinnanzi alla costa e la guida egiziana ci invita a tuffarci con le pinne e le maschere. Il ragazzino è il primo a tuffarsi, manco a dirlo, ed io lo seguo. Guardo in giù e mi sembra di volare. Sono leggero e mi muovo con grazia. Sto bene, in pace con Dio e con me stesso.
Non ho
NAUSEA
:-)