Saturday, November 10, 2007

MALA TEMPORA CURRUNT ovvero MEDITATE GENTE! MEDITATE


Da “Il Giornale” del 10.11.2007, pagina 14.-

L’iman dà lezioni in TV “Come picchiare le mogli senza fare peccato”.

Certo non tutti i musulmani la pensano così ma lo zelante predicatore saudita Muhammad Al Arifi, interprete del Corano e del pensiero del Profeta per la televisione libanese LBC, ha pochi dubbi. I suoi insegnamenti televisivi ai futuri mariti lasciano poco spazio all’immaginazione. Le botte, a sentir lui, sono una componente essenziale della vita coniugale, come il buongiorno del mattino ed il bacio della buonanotte.
“Allah – spiega ai suoi allievi il religioso saudita – ha dato all’uomo un corpo più forte delle donne”. Questa dotta considerazione diventa una pietra angolare per spiegare l’inevitabilità delle busse, la legge del più forte che ogni moglie farà meglio a comprendere e ad accettare.
Loro, le donne, hanno ben poco da lamentarsi :”il Signore le ha dotate di corpi delicati, fragili, soffici perché loro usano meglio le emozioni del fisico….mentre l’uomo deve per forza usare le mani per riportare la moglie alla disciplina, lei può convincerlo usando le lacrime”. Insomma lui magari la picchia, ma lei può rifarsi con una bella frignata. “L’uomo – precisa il dotto Al Arifi – è condannato ad infuriarsi, la donna ottiene quel che vuole piangendo e facendo leva sulle emozioni”. L’impari battaglia – fa intendere il religioso – è impossibile da vincere ed i maschietti dopo aver strillato una, due, dieci volte non possono che passare all’azione. Attenzione, randellare la moglie non è né immediato né inevitabile.

Prima di farla nera ci sono almeno due passaggi obbligati: “Prima metterla sull’avviso, una due tre quattro anche dieci volte, se questo non basta incominciate con il non farvi trovare a letto”. L’abbandono del talamo, assicura Al Arifi, dovrebbe bastare. Una moglie non vedendo il marito coricarsi dopo una giornata di silenzi dovrebbe capire che è ora di fare marcia indietro”.
Ma ci sono anche le cocciute, le egoiste. Sono quelle così sicure di sé e così convinte di avere sempre ragione da dire fra sé e sé: “Grazie a Dio se n’è andato per i fatti suoi, così avrò tutto il letto per me, potrò dormire da sola e rotolarmi da una parte all’altra come piace a me”. Quando la moglie supera anche quell’estrema soglia d’impertinenza, il povero marito deve per forza ricorrere a quella che Al Azifi chiama “terza opzione”. “Bastonarla”, semplifica soddisfatto il pubblico dello studio televisivo. Al Arifi scuote la testa, sorride per tanto sano e naturale impeto. “Questo è giusto, ma come si fa a bastonarla, sentiamo un po’…” Alla fine tocca al religioso spiegare la raffinata arte delle botte coniugali. Innanzitutto niente colpi al viso. La regola del resto vale anche per asini e cammelli: “Se volete far camminare un cammello o un asino non potete colpirlo in faccia, quel che vale per le bestie deve valere anche per gli esseri umani”. Sbaglia anche chi risparmia alla moglie denti rotti e occhi neri, ma la legna sul resto del corpo.
Il segreto, consiglia, Al Arifi, sta nell’interpretare la regola islamica che impone di colpirla “con un bastoncino” ma non mettere mano a bottiglie, spranghe o coltelli. “Fate attenzione – aggiunge il dotto Al Arifi – ad usare un bastoncino sufficientemente gentile” perché menare un somaro o la moglie non è proprio la stessa cosa. “Un asino comprende solo le botte, ma una donna e, in genere, più sensibile alle emozioni”.
E via via altre dotte amenità in tal senso per far meglio comprendere infine che le donne vanno percosse a volontà ma con virile lucidità e mascolino giudizio.
Credo che non sia opportuno aggiungere altra considerazione alla già provata
NAUSEA
:-(