Wednesday, April 20, 2011


Non mi interessa parlare del problema dell'energia che attanaglia l'occidente e la nazione come non mi interessa parlare del problema scuola ed università come del lavoro che non c'è ed è sottopagato, degli stipendi che non bastano più per sopravvivere, della fame del mondo, delle morti per fame e delle guerre e della sanità e della criminalità e della "monnezza" di Napoli e di tutte le piaghe che gli Dei dell'Olimpo e quelli del Sinai e dell'Etna offrono all'umanità tutta.

Ma voglio gridare la mia rabbia contro quella fottutissima Compagnia di Assicurazioni - obbligatoria per legge - che per il mio Beverly 200 ha chiesto un "premio" per l'anno in corso di 445 euro a fronte di 285 euro che ho pagato l'anno scorso.

E poichè non posso non pagare e lo
scooter mi è utilissimo, l'unica cosa che posso fare è maledire l'Italia miserabile e pezzente dove io abito, maledire i politicanti da strapazzo che si ostinano a governare e male, gli Avvocati, i Giudici di Pace ed i Medici Legali che concorrono alla grande truffa contro gli automobilisti ed i motociclisti.

E, come gridava Vito Catozzo, gran personaggio di Zelig, anch'io vi maledico e grido "PORCO IL MONDO CHE C'HO SOTTO I PIEDI" !


NAUSEA
:-(

Saturday, April 16, 2011

ARRIGONI ovvero MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE.

Vittorio Arrigoni è morto.

Vittorio Arrigoni è stato ucciso da un salafita: insomma da un arabo , uno di quelli che sempre e comunque mostra le natiche ad Allah ogni giorno, e per diverse volte al giorno.

Vittorio Arrigoni ci mancherà e ci mancheranno i suoi strali contro Israele.

Ci mancherà la sua contabilità certosina e maniacale delle morti di Gaza.

Ci mancherà il suo agitarsi come un criceto all'interno di autoambulanze.

Ci mancheranno le sue invettive persino contro un pacioso anche se non pacifista Saviano colpevole di aver detto: " Un centinaio di nazioni formano lo Stato di Israele" (vero!) oppure "Tel Aviv è una città pacifica e vivibile".

Ci mancherà il suo aspetto che con cura stava costruendosi: la pipa che ci ricordava qualcuno, il basco che ci ricordava qualcun altro.

Ci mancheranno i servizi fotografici dei cadaveri, dei mutilati e dei bambini (Oh! i bambini!) uccisi dai "sionisti".

A dire il vero sono sempre mancati i suoi giudizi sui terroristi di Hamas ma non ha importanza. Le sue opinioni sui razzi Qassam ma non ha importanza. Non è più importante.

A sentire la madre, come da volontà di Vittorio, il corpo rientrerà in Italia attraverso il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto e non attraverso la via più comoda e più breve dell'odiato Israele.

Vittorio Arrigoni è morto ed, a pensarci bene, credo che sopravviverò alla sua dipartita! Che


NAUSEA
:-(

Wednesday, April 06, 2011

Cos'è mai la vita ?

La grassa pallavolista di una squadra di promozione, il cui nome non ricordo e ritengo non sia importante ricordare, è seduta su uno sgabello vicino al conduttore e ad altre due comparse all'interno di un piccolissimo studio televisivo privato, dai colori sgargianti e dalle luci regolate da un tecnico ubriaco.
I volti "sparano" per la mancanza assoluta di trucco e le voci si accavallano per una mancanza di regia ed una latitanza di tecnica audio.

Del resto la rete televisiva ha una copertura appena comunale se non proprio condominiale. Il segnale televisivo è scarso come è scarso il programma sportivo condotto da un "giornalista" che si agita nel porre domande sull'ultima partita alla scarsa ospite e nel frapporre interminabili e noiosi
spot pubblicitari delle aziende della zona: la "pizzeria Gennaro a Marechiaro " o "Sarah abiti da sposa e cerimonia" oppure "La Clinica dell'Auto di Orazio Procopio".

Le domande alla cellulitica "campionessa" del momento sono sempre le stesse: come "è andata" la squadra? Si poteva fare di più? Cosa ci puoi dire per il futuro?

Ed idiote sono le risposte: "Stiamo vivendo un momento di grazia che, grazie all'impegno nostro e del mister, durerà ancora a lungo". "Siamo motivate ..." "Daremo il massimo...".

Attendo con ansia la domanda che il "giornalista" porrà . Lo so! La porrà perchè è ottuso e limitato come l'intervista, come la rete televisiva "Tele International" da dove trasmette, come lo studio che dopo trenta minuti di trasmissione, a vedere i volti lucidi degli ospiti, sembra essere più un forno. Ed eccola infatti dopo circa mezz'ora di domande insulse, risposte idiote e pizzerie, macellerie, scuole guide ed altre italiche piccole imprese: "Mi devi permettere questa domanda. Cosa è per te la pallavolo?" e la coglionazza : "Per me la pallavolo è ... è ... la vita!"

"Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?" chiede inebriato il conduttore. "Si. La mia mamma che ha creduto in me" risponde la giunonica sportiva mentre la regia tentando un primo piano degli occhi dove si intravede una lacrimuccia o una goccia di sudore che lo studio a microonde provoca, prima sbanda sulla destra inquadrando una delle due comparse che sbadiglia senza ritegno alcuno e poi ritorna sul viso della sportiva non riuscendo in alcun modo a mettere a fuoco l'immagine del soggetto.

Vorrei telefonare allo studio per chiedere alla chiappona se potesse cosa farebbe per il mondo e l'umanità ed aspetterei con ansia la risposta: "Vorrei che finissero le guerre e la fame nel mondo!" ma lo studio televisivo non ha neanche un numero di telefono e forse neanche un telefono. L'emittente è il niente assoluto ed io ho rabbia. Una rabbia che mi dà


NAUSEA

:-(