Thursday, December 13, 2007

NATALE


Giro per le strade di Milano vuote dello spasmodico traffico probabilmente più a causa dello sciopero dei camionisti e della conseguente mancanza di carburante che per l'avere aderito all'invito a non usare i propri mezzi di locomozione lanciato dalla sindaco Moratti o dagli onnipresenti vischiosi Verdi impegnati a salvare il pianeta e a fare cadere i governi.

Le solite vetrine sfavillanti e le solite luminarie di Natale anticipano la festa e mi ricordano gli impegni verso i miei amici e qualche mio nipote. I regali sono di circostanza. Un cavatappi a Marcello, una macchinetta a Piero, un utilissimo segnalibri in metallo con un pendente di pietre a Paola, un libro, che mai leggerà, a Dario e qualche altra piccola stronzata di tal genere e circa 300 euro sono volati via. Ma è Natale e poi, cribbio!, riceverò anch'io qualche regalia che mi ripagherà della spesa. O no?

Passerò le feste in famiglia. La cosa non mi dispiace ma, ammetto anche che mi brucia lo stomaco se penso che qualche giorno addietro sono andato presso una agenzia viaggi, la mia agenzia viaggi, per acquistare un pacchetto per un week end lungo a New York per Natale senza aver potuto trovare alcun posto negli aerei. Ma che fanno gli italiani? Non arrivano alla fine del mese con lo stipendio e vanno a New York per dimenticare o per distrarsi? Ma ho la risposta dai media: I viaggi sono favoriti dal cambio euro-dollaro favorevole! Ora è tutto più chiaro. Non so cosa ma è chiaro!
Ma, dicevo, girando per le strade del centro di Milano vedo a ogni angolo, ragazzi con visi allegri e treccine chiedono fondi per la lotta contro la droga, ma la loro espressione tradisce il loro nobile impegno, per un aiuto all'Emergenza Darfur anche se, credo, non sanno di che si tratti, per gli sfollati, per il popolo del Tibet, per le famiglie delle vittime sul lavoro, per il Popolo Palestinese, onnipresente, per il centro sociale vattelappesca ed altro ancora.
Un punkbestia mi si avvicina con un bicchiere di metallo e non so se mi indica i due cani randagi di grossa taglia o il suo amico ubriaco e catatonico sul bordo del marciapiedi. Mi chiede una mancia. Lo allontano da me. Indietreggia in modo istabile e passa ad un altro passante che fa la stessa cosa.
In perfetto clima pre-natalizio, non credo a me stesso, ma ho visto, anche se per un flash, il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, l'uomo più innocuo, più pio e gentile del mondo intero. Una divinità per moltissimi e per me un vero galantuomo. Un uomo non invitato nelle stanze del Parlamento Italiano perchè scomodo ma dove nelle stesse stanze è stato accolto ed applaudito un vero terrorista, squallido, orripilante, balbuziente: Muḥammad ʿAbd al-Raḥmān al-Raʾūf al-Qudwa al-Ḥusaynī in arte Yasser Arafat.

Non so perchè ma la mia attenzione viene attratta dalle locandine dei cinema. con i soliti films di Natale, con i soliti nauseanti De Sica, i Boldi, le bonazze dell'ultima ora e l'impegnato e cerebrale cinema italiano fatto con pochi spicci per ancor per più pochi culturali amanti del genere.

Ma è Natale e, quindi, un buon Natale a tutti. Anche agli Stefio, Cupertino e Agliana dei quali si è persa ogni traccia più di quando erano sequestrati. A Giuliana Sgrena e Daniele Mastrogiacomo impegnati nelle redazioni di qualche loro profondo articolo che, probabilmente, a nessuno fregherà più di tanto. Allo ieratico Gabriele Torsello scomparso ed accolto, spero, tra le braccia di Allah. E alle vispette Terese che, tra una sportina di immondizie e qualcos'altro di utile per le loro remunerose comunità, risponderanno al mio augurio.
:-)

Tuesday, December 11, 2007

DANNI COLLATERALI

L'Iraq come l'Afghanistan: o velo o morte
Per le squinziette e bacchettoni nullafacenti cultori del sacro suolo dell'Islam provo a riportare integralmente quanto oggi apparso su http://www.lastampa.it/ - angolo dei giornalisti, Carla RESCHIA. So, a priori, che l'autrice dell'articolo non "ha capito nulla di ciò che rappresenta la religione" e che "l'interpretazione che l'Occidente vuol dare di essa è offensiva per tutto il popolo musulmano" ma A ME MI PIACE come spero che piaccia ad altri.

Minacciate le studentesse cristiane, che non lo portano. Già 40 donne sono state uccise dalla "polizia religiosa"

O il velo o la vita. Tra i mille orrori del libero Iraq c'è anche la definitiva eclisse della tolleranza religiosa. Ne stanno facendo le spese soprattutto i cristiani, un tempo solida e rispettata minoranza, oggi perseguitati in fuga all'estero, non appena possibile.

L'ultimo episodio, ne riferisce il Sunday Times, è una bruttissima storia di minacce e ricatti nei confronti delle poche studentesse cristiane rimaste all'università di Bassora.Nel sud dell'Iraq gli sciiti sono stati a lungo una maggioranza priva di potere e vessata, essendo il governo in mano al sunnita Saddam Hussein e al suo clan.

Oggi, sono una comunità religiosa divisa e rissosa, sempre più attratta dall'ideologia fanatica, dai metodi, e dal denaro, del confinante Iran, pure sciita.Ecco allora che una delle tante milizie sciite che si sono autoincaricate di vigilare sulla pubblica moralità, ha preso a pattugliare l'università di Bassora, in cerca di teste femminili scoperte.

Un giorno, mentre si trovava con altre ragazze, Zina, una studentessa cristiana, è stata avvicinata da miliziani sciiti noti nella zona, che le hanno detto: «Ieri vi abbiamo chiesto di indossare il velo, perché siete venute senza coprire i capelli?».

A quel punto, racconta Zina all'inviato del giornale, «il terrore ha invaso i nostri cuori. Avevamo spiegato il motivo per il quale non indossavamo il velo, essendo noi cristiane, ma loro ci hanno risposto che potevamo fare quello che volevano fuori del campus universitario, ma non al suo interno». Le minacce sembrano piuttosto concrete.

Secondo la sicurezza irachena negli ultimi cinque mesi almeno 40 donne sono state uccise dai miliziani sciiti perché non volevano indossare il velo. Alcune di loro insieme ai loro figli. Ma non bisogna trarre conclusioni affrettate sulla misoginia degli integralisti islamici. Sono stati ugualmente minacciati studenti maschi, con l'unica colpa di essere sunniti.

Secondo uno di loro, Ahmad, 19 anni, nel campus universitario di Bassora esisterebbe una «polizia religiosa», composto da simpatizzanti del regime iraniano, che controlla il comportamento dei ragazzi, intervendo in modo brutale quando vede uomini e donne insieme, imponendo ai maschi di portare la barba lunga e i capelli corti e controllando che sui telefonini degli studenti non ci siano musiche o video contrari alla morale islamica. Vi ricordate i taleban?

NAUSEANTE
:-(

Monday, December 10, 2007

IL LAVORO RILASSA E DISTENDE


I fatti di cronaca italiani si succedono con una rapidità tale che è difficile poterli seguire. A dire il vero non è che questi avvenimenti possano interessarmi più di tanto e, in qualche caso, della cosa nu me fila de pezza e se penso che Bruno Vespa per i prossimi mesi, speriamo, o anni, ho gli incubi, ci tormenterà con i RIS di Parma, i plastici del teatro del crimine e i soloni della Criminologia e del Diritto, già mi sento male adesso.


Ma non è di questi che voglio scrivere ma di come questi avvenimenti vengono proprio scritti ad opera di pennivendoli e scarbocchianti giornalai nazionali.


La notizia che oggi occupa i video e le pagine dei media è l'incendio alla fabbrica torinese ThyssenKrupp.

Giorno 6 dicembre, data del fattaccio, il giornale nazionale per eccellenza. Il Corriere della Sera, scriveva: "Torino, incendio in acciaieria: due morti. In fiamme nella notte un reparto della ThyssenKrupp. Nove operai feriti, cinque sono ustionati"

Giorno 7 dicembre, esattamente un giorno dopo, l'altro giornale nazionale per eccellenza , La Repubblica, ci angosciava con "Torino, incendio alle acciaierie. E' strage: morti altri tre operai"


Massimo rispetto e cordoglio per quella povera gente deceduta per il lavoro e sul posto di lavoro per poco più di un migliaio di euro al mese. Non è mia intenzione fare del sarcasmo sul fatto grave in se ma per come questo viene gestito dai famigerati media.


Quale è l'unità per misurare la morte? un morto = incidente, due morti = fatto grave, 4 morti = strage? E per essere strage occorrono anche i feriti? Bastano quelli lievi? oppure occorrono i feriti gravi, in coma irreversibile?


Spero e prego che i feriti delle acciaierie della ThyssenKrupp di Torino guariscano al più presto ma, mi chiedo, se dovesse spegnersi qualche altro operaio sarebbe opportuno parlare di genocidio?


NAUSEANTE

:-(

Saturday, November 10, 2007

MALA TEMPORA CURRUNT ovvero MEDITATE GENTE! MEDITATE


Da “Il Giornale” del 10.11.2007, pagina 14.-

L’iman dà lezioni in TV “Come picchiare le mogli senza fare peccato”.

Certo non tutti i musulmani la pensano così ma lo zelante predicatore saudita Muhammad Al Arifi, interprete del Corano e del pensiero del Profeta per la televisione libanese LBC, ha pochi dubbi. I suoi insegnamenti televisivi ai futuri mariti lasciano poco spazio all’immaginazione. Le botte, a sentir lui, sono una componente essenziale della vita coniugale, come il buongiorno del mattino ed il bacio della buonanotte.
“Allah – spiega ai suoi allievi il religioso saudita – ha dato all’uomo un corpo più forte delle donne”. Questa dotta considerazione diventa una pietra angolare per spiegare l’inevitabilità delle busse, la legge del più forte che ogni moglie farà meglio a comprendere e ad accettare.
Loro, le donne, hanno ben poco da lamentarsi :”il Signore le ha dotate di corpi delicati, fragili, soffici perché loro usano meglio le emozioni del fisico….mentre l’uomo deve per forza usare le mani per riportare la moglie alla disciplina, lei può convincerlo usando le lacrime”. Insomma lui magari la picchia, ma lei può rifarsi con una bella frignata. “L’uomo – precisa il dotto Al Arifi – è condannato ad infuriarsi, la donna ottiene quel che vuole piangendo e facendo leva sulle emozioni”. L’impari battaglia – fa intendere il religioso – è impossibile da vincere ed i maschietti dopo aver strillato una, due, dieci volte non possono che passare all’azione. Attenzione, randellare la moglie non è né immediato né inevitabile.

Prima di farla nera ci sono almeno due passaggi obbligati: “Prima metterla sull’avviso, una due tre quattro anche dieci volte, se questo non basta incominciate con il non farvi trovare a letto”. L’abbandono del talamo, assicura Al Arifi, dovrebbe bastare. Una moglie non vedendo il marito coricarsi dopo una giornata di silenzi dovrebbe capire che è ora di fare marcia indietro”.
Ma ci sono anche le cocciute, le egoiste. Sono quelle così sicure di sé e così convinte di avere sempre ragione da dire fra sé e sé: “Grazie a Dio se n’è andato per i fatti suoi, così avrò tutto il letto per me, potrò dormire da sola e rotolarmi da una parte all’altra come piace a me”. Quando la moglie supera anche quell’estrema soglia d’impertinenza, il povero marito deve per forza ricorrere a quella che Al Azifi chiama “terza opzione”. “Bastonarla”, semplifica soddisfatto il pubblico dello studio televisivo. Al Arifi scuote la testa, sorride per tanto sano e naturale impeto. “Questo è giusto, ma come si fa a bastonarla, sentiamo un po’…” Alla fine tocca al religioso spiegare la raffinata arte delle botte coniugali. Innanzitutto niente colpi al viso. La regola del resto vale anche per asini e cammelli: “Se volete far camminare un cammello o un asino non potete colpirlo in faccia, quel che vale per le bestie deve valere anche per gli esseri umani”. Sbaglia anche chi risparmia alla moglie denti rotti e occhi neri, ma la legna sul resto del corpo.
Il segreto, consiglia, Al Arifi, sta nell’interpretare la regola islamica che impone di colpirla “con un bastoncino” ma non mettere mano a bottiglie, spranghe o coltelli. “Fate attenzione – aggiunge il dotto Al Arifi – ad usare un bastoncino sufficientemente gentile” perché menare un somaro o la moglie non è proprio la stessa cosa. “Un asino comprende solo le botte, ma una donna e, in genere, più sensibile alle emozioni”.
E via via altre dotte amenità in tal senso per far meglio comprendere infine che le donne vanno percosse a volontà ma con virile lucidità e mascolino giudizio.
Credo che non sia opportuno aggiungere altra considerazione alla già provata
NAUSEA
:-(

Monday, October 29, 2007

BRUTTI SPORCHI E CATTIVI

L'Avvocatura generale dello Stato ha chiesto il conto del 2001: 2,5 milioni in totale. Adelaide Cristina Gaggio in Giuliani detta Haidi - come quella capra lì -, la madre del giovane ucciso durante gli scontri i Piazza Alimonda, commenta con amara ironia :"Dopo le richieste di risarcimento di 100 mila euro a testa ai 25 imputati del processo di Genova da parte dello Stato, mi aspetto che qualcuno venga da me e Giuliano prima o poi a chiederci i danni perchè il sangue di nostro figlio Carlo ha sporcato la pavimentazione della piazza".
Lo Stato certamente no ma l'Arma dei Carabinieri potrebbe chiedere un qualche risarcimento, credo, anche perchè la buonanima aveva un estintore in mano e non c'era alcun incendio. Perchè aveva un cappuccio ed a Genova non c'era proprio tutto quel freddo che la vecchia vuol fare intendere.
Perchè aveva rotto le palle e poichè adesso per forza di cose non li può rompere più ci pensano la vecchia e suo compare Giuliano che, trombato alle elezioni, è scomparso nel nulla da dove era venuto lasciando spazio e tribune alla nauseante capra!
:-(

Thursday, October 25, 2007

FATTI & MISFATTI

Ignoti hanno gettano un liquido colorante: ora l'acqua di un celebre monumento, la Fontana di Trevi, è tutta di colore rosso.

Le indagini hanno portato all'identificazione dell'autore dello stupido gesto. L'idiota si chiama Graziano Cecchini, un 54enne, precario, senza lavoro con simpatie politiche per la destra.

Niente di eccezionale. Tutto già visto. Il solito imbecille con il solito stupido gesto. L'articolo non dovrebbe avere alcun altro seguito se non quello delle vicende giudiziarie che l'idiota dovrebbe necessariamente subire ed invece......

Il Giornale di martedì 23 ottobre 2007, in 20° pagina - interni - riporta un articolo, una intervista al fotografo Oliviero Toscani. Il titolo "Quell'uomo è un genio: lo invidio" la dice tutta. Alla domanda del giornalista: "Lei, quando ha visto la foto, cosa ha pensato?" il fotografo testualmente risponde :"Che invidia! eh eh..." e continua "....ho visto quel quadro: L'ho visto ed ho pensato geniale!" e come se non bastasse "La cosa che più mi affascina sono le suggestioni che l'immagine evoca. I veri messaggi sono quelli che arrivano al subconscio....è un'immagine di fertilità inequivocabilmente positiva" Il giornalista, credo un po' basito, continua non con una domanda ma con una affermazione :"Si potrebbe dire che alla Fontana di Trevi non serve pubblicità" e il Toscani, sconvolto e piccato :"Ma sono pazzi? Questo è un paese semi cadaverico. Se nel mondo vedono quella foto penseranno che c'è ancora un anelito di vita. Magari! Forse dovrebbero pagarlo questo presunto vandalo".

Aggiungere parole ad altre parole mi pare inutile. Ma mi chiedo: Non pensa l'occhialuto fotografo che frasi come le sue possano innescare gesti somiglianti pericolosi per i nostri monumenti? Non vede il nostro barbuto fotografo che le nostre città sono imbrattate da scarabocchi che i nostri giovani idioti chiamano tags mentre l'intellighenzia pastasciuttara chiama graffiti ed a volte espressività della nostra gioventù che grida in questo modo per essere ascoltata e cazzate del genere? Non teme il nostro famoso fotografo che l'emulazione possa subire una spinta che io ritengo possa essere deleteria?

Tremo al pensiero che un intellettuale possa con una lama tagliare una tela, la Primavera del Botticelli ad esempio, per "vedere oltre l'arte"!

Mi dà l'ansia l'idea che un giovinetto che "grida con i gesti ad una società che non vuole ascoltare" possa scrivere con smalto rosso "Cinzia ti amo" sul muro del Palazzo della Signoria o sul Colonnato di San Pietro.

Mi chiedo ancora ma a voi simili gesti e leggere simili articoli non vi danno la
NAUSEA ?
:-(

Sunday, October 21, 2007

LE ROSSE & I ROSSI












GIOIA PURA

:-)














INCUBI ROSSI
:-(





Tuesday, October 09, 2007

DURA LEX SED LEX

Maria Grazia Cutuli, aveva 39 anni quando venne uccisa nel novembre del 2001. Il 19 novembre del 2001, mentre si trovava nei pressi di Sarobi, sulla strada che Jalalabad porta a Kabul, a circa 40 chilometri dalla capitale afghana, come dire tra la 5° e la 24° di New York o via Montenapoleone a Milano, viene uccisa in un attentato con l'inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell'agenzia Reuters, l'australiano Harry Burton e l'afghano Azizullah Haidari.

Oggi, ancora sconvolti per gli accadimenti del "vile attentato", smarriti e per sempre privi degli articoli di stampa relativi alle interviste scrupolose e profonde della nota giornalista - ci mancheranno i reportages fotografici sulle sue sfilate in terra mau-mau - mica bau bau micio micio -, il suo aspetto sognante, quasi "velinistico" en anche combattivo, una Oriana Fallaci de noantri insomma! -

apprendiamo che tra le 15 persone giustiziate ieri (l'annuncio è stato dato oggi) in Afghanistan ci sono anche l'omicida di Maria Grazia Cutuli e uno dei sequestratori di Clementina Cantoni .

Si tratta di Reza Khan, autore del rapimento e dell'uccisione della giornalista del Corriere della Sera nel 2001. E di Farhad, conosciuto anche come Pahlavan, responsabile del sequestro della cooperante italiana nel 2005.
Una notizia buona ogni tanto ritempra lo spirito!
NAUSEANTE GIOIA
:-)

Tuesday, October 02, 2007

NAUSEA TRADUTTIVA

Ho usato il traduttore di google per, appunto, tradurre una parte di un articolo del blog di tale Manu.


Niente di particolarmente importante come, del resto, neanche l'artista lo era ma ciò che ha scosso la mia attenzione è il risultato dell'elaborato che è quello che appresso provo a mostrare!



TESTO INIZIALE
(con allegata foto dell'artista beduino)

Artist whose sculpture replaced Saddam's statue dies
23rd September 2007, 11:45 WST




Iraqi artist Bassem Hamad al-Dawiri, whose sculpture replaced Saddam Hussein's statue after it was toppled in central Baghdad following the US-led invasion, has died in a car accident, the Association of Iraqi Artists said today. He was 34.
...............eccetera, eccetera, eccetera!

TRADUZIONE DA GOOGLE

(con allegata foto dello stesso artista beduino)

L'artista di cui la scultura ha sostituito la statua del Saddam muore.

23 settembre 2007, 11:45 WST

Al-Dawiri iracheno di Bassem Hamad dell'artista, di cui la scultura ha sostituito la statua del Saddam Hussein dopo che fosse rovesciata a Bagdad centrale che segue l'invasione condotta dagli Stati Uniti, è morto in un incidente di automobile, l'associazione degli artisti iracheni detti oggi. Era 34.
................eccetera, eccetera, eccetera!
L'unico dato comprensibile che si evince dalla traduzione è che un beduino, ai più sconosciuto, è morto. Nient'altro!
NAUSEANTE
:-(

Sunday, September 30, 2007

NATURA PROVVIDA, NATURA INFAME



Ieri sono stato a cena con molti miei amici. Non mi capita spesso di ritrovarmi con molti miei amici a cena dal momento che alcuni di questi sono sposati, con famiglia, con figli, con affitti da pagare, luce, gas, benzina e tanto altro ancora.


Per me e qualcun altro ancora cenare fuori è ormai routine ma per altri, dopo aver lasciato a casa la propria moglie e i figli, affitti da pagare, luce, gas, benzina, la cosa viene considerata una botta di vita.


Il ristorante non era proprio eccezionale ma, comunque, l'importante è stare iniseme. O no?


L'argomento principe delle discussioni è stato, come sempre, lo sport. Ed il calcio in particolare. La Roma nello specifico. A seguire la politica nazionale con improperie e maledizioni verso il Prodi e i comunisti e verdi suoi alleati ed altro ancora.

Poi, come sempre succede in queste situazioni, inizialmente si parla e si ascolta tutti insieme poi si creano i gruppetti e questi parlano dell'argomento a loro più congeniale in quel momento. Non ho potuto fare a meno di ascoltare quattro di questi miei amici e mi sono trovato ad essere non un elemento di quel gruppo ma un semplice uditore.

Marco, padre di un bambino di circa cinque anni, tra il preoccupato ed il rassegnato incominciò a parlare delle ginocchia a forbice di suo figlio e delle scarpe ortopediche che un luminare di scienza ortopedica gli aveva prescritto. Giovanni, l'altro mio amico, mostrò una "pesante" ricevuta fiscale rilasciata da un dentista il quale aveva applicato un apparecchio odontoiatrico, li chiamano "stelline" e "baffi", a sua figlia Maura.


"Beh! Meno male, per mio figlio Dario si son limitati a prescrivere soltanto un paio di solette! Ma se penso che tra qualche mese debbo far visita al dentista.... mi viene il freddo!" disse Mario rivolgendosi a Fabio che, di rimando, scrollo la testa e :" soldi, soldi, soldi! Ma quanto debbo guadagnare! ogni mese ce n'è una! Patrizia già da due anni frequenta danza e non immaginate quanto costa! Scarpette, diete, abitini, trasferte!"
"No! questi sono argomenti a parte!" gridò Giovanni "Ne so qualcosa per il nuoto di Sabina! Già frequenta da circa 10 anni! Lo sapete cosa ha avuto il coraggio di chiedermi?" Un rapidissimo sguardo tra di noi e un "no" generale fu un invito per Giovanni. "Vuole un intervento per la sua miopia ed un seno nuovo! A 22 anni!"
"Un seno nuovo?" chiese Mario sbigottito.
"Si! un seno di silicone insomma! due taglie in più! e sua madre che l'asseconda....ma siamo matti?". E Fabio : "Mia moglie vuole rifatti i fianchi. Lipoaspirazione"
Ma è mai possibile tutto ciò? Una volta, e non troppo tempo fa, si diceva: "lascia fare alla natura" oppure "la natura è perfetta!". E' mai possibile che ad un tratto Madre Natura mostri così all'improvviso tutti i suoi limiti? E' pensabile che l'uomo sia capace di distruggere la natura e correggerne i suoi difetti.
Lasciare che ogni cosa trovi il suo corso è proprio cosi irresponsabile? E' mai possibile che dobbiamo calzare orripilanti stivaletti ortopedici, scomodi plantari oppure mostrare sorrisi carichi di metallo come bardature equine e fianchi snelliti da affettatrici e seni in plastica per essere normali?
L''unico dato naturale è e continua ad essere la mia
NAUSEA
:-(





Sunday, September 23, 2007

MACELLERIA

Già da quattro giorni le nostre TV nazionali non fanno altro che propinarci le immagini delle nostre italiche bellezze. Un centinaio di ragazze con l'età compresa tra i diciotto e i venticinque anni che sorridono ad un pubblico presente in un teatro ed ad un altro, ben più grande, presente dietro il video delle nostre televisioni. Tutte eguali, tutte vestite da un costume uguale nel colore, tutte sorridenti. Ho visto un manifesto di una concorrente, tale Buetto se non erro, che invitava la gente a sostenere i suoi sogni di giovane siciliana. Niente di eccezionale se non fosse per il fatto che detto manifesto l'ho trovato appeso a Pieve di Cadore ma, si sa, le distanze oggi non esistono più. E siccome il solo viso grazioso non basta. E nemmeno il sorriso, e neanche il vitino da vespa, gli occhi magnetici. La ragazza della porta accanto, così deve essere Miss Italia oggi, deve avere qualcosa in più. Quindi è giusto mostrare, come dire, il lato B. Ed ecco una panoramica delle natiche delle 100 concorrenti. Del resto i quarti di vitella, oltre che a peso, vengono venduti ed acquistati dopo una opportuna ricognizione dei pezzi di carne. "Non siamo mica a Miss Culo!" ha reclamato una giovinetta ma non è andata oltre e si è girata, come tutte del resto, a mostrare le rotondità richieste.

NAUSEANTE


:-(

Thursday, August 23, 2007

Fatti d'estate

È da molto che non scrivo. Un po’ per le ferie estive con i relativi viaggi, un po’ per il lavoro dal quale quando credi di poterti sganciare, all’improvviso, capita sempre qualcosa a cui devi far fronte e sei solo tu che devi accudire ai tuoi affari ma, soprattutto, per quel senso di stanchezza psichica oleosa, che ti cola addosso, che ti addormenta la mente che si chiama noia.
Quella maledetta noia con la quale credi di poter in qualche modo convivere e che , invece, poi ti accorgi che diventa torpore che non ti dà riposo ma, anzi, ti stanca ancor di più.
Ma voglio seguire il consiglio di una mia amica. Debbo scrivere. Non ne ho voglia ma debbo scrivere. Vediamo un po’ cosa si potrebbe “buttare giù”!
Parliamo di questa estate che sta’ sul finire o, meglio ancora, di ciò che è accaduto.
Antonioni, il grande regista Michelangelo Antonioni, è morto. Regista, come dicevo, universalmente acclamato, maestro del cinema, dei silenzi cinematografici. Il regista degli sguardi. Il principe dietro una macchina da presa che ha saputo cogliere l’espressione del vuoto e la enormità dei contrasti e delle sfumature del bianco e nero. Non sono frasi mie ma pensieri riportati sui giornali da critici cinematografici di validissimo spessore come Turigliatto e Rondi.
Qualche giorno prima era morto un altro grande regista, Ingmar Bergman.
Mi chiedo se qualcuno abbia visto degli anzidetti titani La Notte oppure Zabriskie Point del primo o Il posto delle fragole del secondo. Io l’ho fatto e ricordo ancora la noia mortale, gli sbadigli da smontare le mascelle ed il grido strozzato dentro di me: “bastaaa!!!”. Grandi registi che a confronto Fellini – quello di “Roma”, altro film che consiglio vivamente a quanti volessero tentare il suicidio – sarebbe lo scenografo di “Giovannona coscia lunga”. Ma, come dicevo, Antonioni, il grande regista Michelangelo Antonioni, è morto e prima di lui anche il grande Bergman. Che Padre Pio li abbia in gloria.
Intendo Padre Pio il santo frate che merita ogni rispetto non le orripilanti statue di ogni materiale e dimensione sparse ad abbruttire il suolo patrio.
Ed a proposito di statuine e degli odiosissimi musulmani, dei quali ne continuo a conservare la ripugnanza, è di ieri la notizia che in un piccolo paesino del nord, CASATENOVO (Lecco), in un complesso di case popolari o, probabilmente, delle cascine abitate da buona e sana gente, da tempo immemorabile, in un muro dello stabile, era stata ricavata una piccola loggetta e sistemati all’interno una “Madonnina” bianca e due piccoli angeli o puttini. La convivenza di quella gente con la degna rappresentante dell’Eternità è stata sempre cordialissima ed affettuosa. Alcuni, dicevano, si fermavano per qualche preghiera, altri accennavano ad un rapido ma rispettoso “segno della croce” e molti altri ancora non facevano caso alla nobile inquilina di quello stabile. Ma in quel caseggiato viene ad abitare il nostro bravo musulmano, un giovane marocchino dal nome impronunciabile, il quale si sente offeso dalla presenza di Maria che lo disturba, che lo agita, che non lo fa più dormire bene e, forse consigliato nel sonno dal meno saggio profeta Maometto, che fa? Si arma di cazzuola, cemento e mattoni per chiudere in una tomba verticale quella statuina bianca con i suoi due puttini.
La gente che assiste all’opera, ad un tratto, come per miracolo, è il caso di dirlo, si scuote dal torpore ed inveisce contro il beduino facendolo desistere dal suo, diciamo, discutibile intento. No! Non è stato scannato per quel che ha fatto. Quelle cose succedono in Arabonia. Noi siamo civili. Noi viviamo nel Paese delle Banane! La persona è stata denunciata alla magistratura che…..basta! niente!
Nel Paese delle Banane, l’Italia per intenderci, frotte di piromani, un po’ per lo squilibrio dato dalla malattia mentale e molto per gli interessi economici che possono derivare dal loro “atto insensato” – la stampa gioisce ad usare questo termine. Non capirò mai il perché! – fanno arrosto la nazione.
È di oggi la notizia, ad esempio, di un giovane diciassettenne che ha appiccato un incendio nel Parco Nazionale del Gargano e che preso con “col cerino in mano” ha detto ai Carabinieri che lo ascoltavano sbigottiti :”Lo fanno tutti, anch’io ho voluto provare l’emozione”. Quei pochi, rare mosche bianche, che vengono presi immediatamente “vengono assicurati alla Giustizia” – altro termine della patria stampa – che, illuminata più del Sole e benevola più di una mamma, prontamente li rimette in libertà o, se proprio vuol’ essere biricchina, li punisce con rimproveri seri ma con pene miti! Si! Vabbene! Sono morte delle persone - credo che ad oggi le vittime per gli incendi siano stati 13 – ma, tanto, dovevano pur morire o prima o poi ! o no?
E che dire poi dell’estate dei giovani! Ridono quando sono in compagnia tra loro, ridono quando ballano e ridono ancor di più quando bevono. Più ridono e più bevono o, forse, più bevono e più ridono e, bevendo e ridendo, salgono sulle auto e per ridere corrono fino a quando non ridono più. Sono lì, sull’asfalto, una componente di esso. Sono un po’ scomposti ma, finalmente, seri! Ogni fine settimana i morti ormai superano le dozzine. Diciamocelo chiaramente, nessuno ci fa più caso e poi, scusate, non c’era qualcuno che diceva “una risata vi seppellirà”? e allora?
Ma non tutti ridono. Ci sono alcuni che non ridono affatto. Basta osservare le locandine delle feste paesane, copiose in questo periodo, alle quali sono invitati come ospiti i “tronisti”. Provate a spiegare cosa vuol dire “tronista” ad un americano o ad un francese o ad un masai! Mi immagino il loro sconforto e le vostre espressioni! Ragazzi palestrati, belli, per alcuni tratti anche “froci” ma sempre e comunque perennemente imbronciati. Gli avranno detto fai “il bel tenebroso”. Si fa così! E non fare altro perché non sei capace di fare altro. E gli idioti lo fanno. Hanno messo in letargo il cervello e spinto in avanti il labbro e basta. Di qualcuno di questi hanno detto che faceva uso di cocaina ma non subiva danni al cervello in quanto l’idiota ne è sprovvisto.
La droga. Anche questa gira in Bananaland come una volta girava il Barbera. È presente nei fiumi, nell’aria di Roma, nei Palazzi della Repubblica e nei festini dei nostri schifosissimi rappresentanti politici. Una volta ho visto un ragazzino quattordicenne, che conosco, fumare uno spinello. L’ho rimproverato e mi son sentito dire: “Aoh! Ma che voi! Fatti li cazzi tua!”. Ho raccontato quel che ho visto al padre, che conosco, e….. “Si! Vabbè! ma è na canna! Nun fa proprio tanto male! Certo che se fosse artro allora me sentirebbe ‘sto infame!”. Ha ragione! Meglio avere un figlio inebetito per casa che un giovane con qualche idea per il suo futuro. Meglio avere un figlio che indossa una maglietta con la scritta “de puta madre” (sic!) che un giovane con una Lacoste. Chissà poi perché! Mio nonno avrebbe detto “che tempi!”
E parliamo del tempo allora! È ufficiale! “Irragionevole allarmismo sul surriscaldamento”. L’ha detto la nostra gloria scientifica nazionale prof. Zichichi il quale qualche mese prima, dal santuario della Scienza di Erice, aveva detto la stessa cosa ma, come dire, diametralmente opposta.
È irragionevole invece come gli italiani possano convivere con i loro due incubi patrii. No! non si tratta dell’aumento delle tasse e della benzina. Non si tratta della disoccupazione o del lavoro precario. Come pure non preoccupa la rata del mutuo e se questa può o meno essere pagata prima che la Banca si prenda casa. I due incubi italiani sono:-
1) il livello del Po, del fiume Po;
2) il prezzo dei zucchini.
Non c’è telegiornale che non ne parli con toni allarmati.
Non c’è giornale che non riempia le pagine interne e dell’economia con scadenza bimestrale.
Se non piove il Po scende “sotto i limiti di guardia” ed il prezzo dei zucchini a Roma e a Milano ha “toccato” la preoccupante quota euro 3,00.
Ultimamente in Lombardia stà piovendo a dirotto ed il Po starebbe quasi quasi per straripare con preoccupante ripercussione sul prezzo dei zucchini che…….ma chi se ne frega!
Debbo smettere! Perdonatemi ma non mi sento troppo bene. Ho…..
NAUSEA
:-(

Saturday, June 02, 2007

D U O P O L I O




La televisione in Italia è in mano a due grandi gruppi: la RAI e MEDIASET.


E' di molti l'opinione, a mio parere molto discutibile, che necessitano immediati interventi dall’esterno per sciogliere questo duopolio.


La motivazione principale è data dall'emorme budget finanziario della pubblicità che va nelle casse dei gruppi in questione lasciando le altre TV quasi a secco.


Si calcola che la somma per la pubblicità sia di 4500 milioni di euro e che la quota MEDIASET sia del 60 per cento e del 30 per cento quella della RAI.


Se ne deduce che a tutti gli altri operatori tocca meno del 10 per cento. Poco, effettivamente troppo poco.


Si parla del diritto degli utenti al pluralismo. Pluralismo dell'informazione innanzi tutto che questo stato di cose non può fornire. Giusto e legittimo.


Ma.... c'è un ma.....


In questi ultimi giorni, per lavoro, sono stato in Sicilia. Nel catanese, per l'esattezza. La sera, in hotel, ho fatto zapping con il telecomando, ed ecco cosa veniva trasmesso alle ore 19.00 di quella serata presa da me a campione:


- RAI 1 - L'eredita - gioco a quiz con Carlo Conti (quell'idiota che ride sempre. Chissà per cosa poi!)

- RAI 2 - La sposa perfetta - Reality (odioso!)

- RAI 3 - Telegiornale Sicilia (appena passabile)

- CANALE 5 - 1 contro 100 - gioco a quiz con Amedeus (se Carlo Conti è idiota lascio giudicare a voi Amedeus!)

- ITALIA 1 - Love bugs - Situation comedy (molto godibile)

- RETE 4 - TG4 con Emilio Fede (tutto uno spettacolo!) e poi L'Antipatico - conduce M.Belpietro

- La 7 - JAG - Avvocati in divisa (belle uniformi e belle pettinature anche nelle situazioni estreme ed impossibili e basta...)

- MTV - Canzoni, canzoni, canzoni. Tutte uguali tranne poi che arriva Neffa, che è peggio!



Ed adesso passiamo ai programmi delle emittenti locali:

- AS - pubblicità Richter Gym

- MEDITERRANEO - Mago Osilva con i numeri del lotto in diretta (un grasso mago palermitano e frocio che spara numeri a raffica e dà consigli sull'amore)

- CANALE 10 - Vendita diretta di tappeti persiani

- TGS - Pubblicità Tecno Power con vendita diretta allo 840 000 557

- TV XENON - Caltanissetta informa (ricordo che sono nel catanese!)

- D CHANNEL - Pubblicità locale

- TVE - finalmente un film, in bianco e nero ma è un film, non ha l'audio ma è un film!

- ODEON - Proposte commerciali.

- TELECOLOR - Televendite.


Non intendo proseguire oltre ma mi chiedo: Non sarebbe meglio imporre alle emittenti TV un minimo di palinsesto con, ad esempio, un fisso obbligatorio per le notizie e l'informazione, un fisso obbligatorio per la trasmissione di programmi prodotti in proprio ed un altro fisso obbligatorio di trasmissione di programmi acquistati da format?

Poichè questo minimo richiesto comporterebbe spese non indifferenti per le redazioni delle emittenti locali queste avrebbero il diritto di accedere alle spartizioni dei proventi pubblicitari. Mentre la non programmazione richiesta dovrebbe causare la perdita della concessione sulla rete che sarebbe rimessa in vendita e probabilmente acquistata da società per la costruzione di un nuovo polo televisivo.
Ma non credo che questo sarà possibile, almeno nell'immediato futuro, e quindi vai con i maghi, i venditori di numeri del lotto, le diete slim, i tecno power, i cartoni giapponesi, i film in bianco e nero muti e la
NAUSEA


:-(

Sunday, May 13, 2007

FATTI AFGHANI



Il mullah Dadullah, uno dei principali leader talebani, è stato ucciso durante un'operazione militare nel Sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto l'ufficio stampa del ministero dell'Interno di Kabul: "Dadullah e suo fratello sono stati uccisi durante un'operazione militare nella provincia di Helmand". Il fratello del mullah era stato liberato poco meno di due mesi fa dal governo afgano, insieme ad altri quattro prigionieri, in cambio del rilascio dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo. Dal momento che i talebani negano che Dadullah sia morto, il corpo è stato mostrato a un gruppo di giornalisti nella sede del governo provinciale di Kandahar. Ai giornalisti, che sono stati ammessi nell'edificio insieme ad alcuni abitanti del luogo, è stato spiegato che in questo modo si è voluto dare la prova incontrovertibile dell'uccisione del temuto comandante guerrigliero, autore di stragi e rapimenti, compreso quello di Mastrogiacomo. La morte di Dadullah è stata annunciata più volte, ma sempre smentita. In questo caso, la notizia è confermata da diverse fonti. Le foto del corpo sono state distribuite alle agenzie di stampa: il cadavere presenta la mutilazione al ginocchio della gamba sinistra che effettivamente il mullah aveva e il volto è riconoscibile. Un giornalista dell'agenzia Reuters che l'aveva incontrato in passato ha affermato di averlo riconosciuto. Tuttavia, poco prima che venisse mostrato il corpo, un uomo che si è qualificato come Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha telefonato all'agenzia francese Afp per smentire che l'uomo ucciso sia Dadullah e ha promesso la diffusione di una sua "recente" registrazione.
La scomparsa di Dadullah, dicono analisti a Kabul, è un colpo durissimo per i talebani. "Hanno perso il 50 per cento della loro forza", dice Syed Anwer, giornalista e profondo conoscitore dell'universo degli studenti di teologia diventuti combattenti. Ora, forse si aprono possibilità di dialogo fra i guerriglieri e il governo di Hamid Karzai, al potere dal crollo del regime talebano nel dicembre 2001. L'agenzia Pajhwok sottolinea anche che l'uccisione di Dadullah è avvenuta nel corso di un'operazione congiunta compiuta dalle forze afgane e da quelle della Nato nella provincia di Helmand. In questa zona da parecchie settimane è in corso un'offensiva che mira a liquidare l'insurrezione antigovernativa, condotta in modo congiunto da esercito di Kabul e forze straniere.
Che Allah e suo compare Maometto possano accoglierlo in paradiso.-

GIOIA SUBLIME
:-)

Thursday, May 03, 2007

FESTA DEI LAVORATORI



Il 1° maggio ero a Roma.
Dopo gli impegni che mi hanno costretto, volentieri a dire il vero, a Roma, mi sono incontrato con dei carissimi amici.
Fa sempre piacere un viaggio a Roma ed è sempre un piacere incontrare i miei amici.
Bene ! che si fa? Andiamo a cenare? No, troppo presto! Andiamo al cinema? No, banale! Sono a Roma e vorrei godermi un po’ la città! Così ho detto! Questa frase è uscita dalla mia gola e questa frase ho maledetto per tutto il resto della giornata ed ancora oggi!
Siamo andati a San Giovanni, piazza San Giovanni, per l’ormai notissimo concerto del 1° maggio.
Un popolo si era riversato, come ogni anno, in quella piazza dove da un palco una attricetta – presentatrice ( che si fa per campare! ) emozionata per l’evento, probabilmente per lei voluto dagli dei ma pagato in euro dagli uomini, presentava noiosissimi complessi urlanti, che sino a ieri strimpellavano nei centri sociali e che domani ritorneranno nel limbo degli stessi centri.

L’unico suono udibile era quello delle percussioni “sparate a palla” per l’evento.
Non ho visto la cantante simbol del momento. Quell’orrido troll che chiamano Momo.

Chissà se era tra gli ospiti !
Il popolo di giovani lì presente si muoveva a ritmo di quel frastuono, urlanti di felicità e di senso appagato della vita.

Uno dei presenti, in particolare, ha catturato la mia attenzione.

Indossava le cuffie di qualche aggeggino mp3 e probabilmente ascoltava altro genere musicale perché, in trance, si muoveva fuori tempo rispetto al rumore emesso dagli sconosciuti sul palco. C’era un altro giovane che agitava una enorme ed ingombrante banana Cichita in plastica tra bandiere rosse comuniste e l’onnipresente Che Guevara. Chissà perché? Forse per farsi notare da qualche telecamera lì presenti copiose per l’evento.

Si festeggiava il lavoro, che non c’è più, la solidarietà, che non c’è più, e la bieca retorica che c’è onnipresente.
Sarà un caso ma dov’ero io si sentiva un forte odore di fieno bruciato.

Credo che non si trattasse di fieno ma di qualcos’altro e gli occhi chiusi o sognanti e comunque inebetiti di molti mi fa supporre che proprio avessi ragione.
Un gruppetto di meridionali, dal dialetto calabresi o siciliani, avevano un bidone di 20 litri in plastica pieno di vinaccio e con questo si “allitravano” in allegria.

L’espressione di questi ultimi era ottusa ed eccitata.
Non ho potuto sentire i discorsi dei tromboni di turno per l’evenienza, i sindacalisti per intenderci, ma credo di potere sopravvivere comunque. Questi cialtroni sono contro il governo, non ha importanza quale esso sia, l’importante è essere contro il governo! Sono loro, sempre e comunque, i sommi sacerdoti dei lavoratori. Dei lavoratori a cui il lavoro è stato tolto e spedito in Cina o in Viet Nam o in Romania o, comunque, in quei paesi, anzi no, in quelle nazioni, dove la manodopera costa 1/5 ed anche meno di quella italiana. Dei giovani lavoratori che ringraziano le divinità se hanno un lavoro precario perché “sempre meglio che niente!” ! E loro dov’erano? Cosa facevano se non prendere posto nei salotti mediatici? Cialtroni!
E come ogni spettacolo circense che si rispetti ecco i pagliacci! Anzi no! Ecco il pagliaccio! Il guitto, il saltimbanco che per far ridere attacca la chiesa ed il Papa! E' così, come dire, così chic! E di sotto il popolo urlante, senza colore, senza corpo e con il cervello offuscato da alcool, droga e frastuono, applaude e ride e grida e si diverte gratis.

Chissà se riesce a capire qualcosa! Non è importante! L’importante è essere lì!
Il guitto, come è ormai prassi, il giorno dopo dichiarerà alla stampa :”Mi dispiace. Sono stato frainteso!” Cialtrone!
A proposito: non credo di aver visto dei lavoratori veri alla festa, quei lavoratori da catena di montaggio o di duro lavoro nei campi per intenderci. Forse proprio i veri lavoratori di queste feste si sono rotte le palle!

Cari amici, cari fottutissimi amici, la prossima volta, se questo è il meglio, andiamo a puttane!

NAUSEANTE
:-(

Monday, April 02, 2007

TERMOPILI




Ieri sono andato al cinema.
Ho visto 300.
Credo di potervelo consigliare.

Fatto bene. Narra della battaglia delle Termopili tra gli spartani e l'enorme esercito di Serse.

Storia nota a tutti, credo e non è il caso di andare oltre.

Vorrei soffermarmi, però, sulla qualità del film e sulla sua costruzione o, ed in questo caso è proprio opportuno, dire sulla sua elaborazione.

Il film, infatti, è quasi totalmente costruito al computer, con grafica digitale. Sono costruiti i corpi degli attori, i loro sguardi, le loro voci, lo sfondo dei paesaggi e le gesta. Persino le nuvole, nere, che veloci scorrono nel cielo o il frumento dei campi che si muove così come è "naturale" che deve ondeggiare al vento.

Virtuale è la colonna sonora e i rumori in stereo che coinvolgono sino allo stordimento lo spettatore.

Gli effetti non passano inosservati anzi piace il film proprio per gli effetti spettacolari.

Confesso che raramente mi è capitato di vedere un altro film con una tale abbondanza di spettacolarità computerizzata, fatta eccezione de Il Gladiatore.

Insomma, bello!

Su TV Film leggo un giudizio sul film dal giornalaio critico M.G. (al secolo Mauro Gervasini) e mi accorgo che ho speso sei euro per vedere "l'ultima vergogna del cinema americano" e "attori che recitano su fondali vuoti riempiti digitalmente, toni truci e testosterone che fluttua tra i muscoli gonfi. Frasi che fanno spavento, un trionfo del me ne frego di morire che finge di essere neutro e in realta fomenta il peggio di chi guarda (sic!)"

Mi accorgo anche che il Gervasini deve concludere un articolo di circa 15 cm (sono sicuro che viene pagato a tanto al metro) ed allora la mente critica gli fa scrivere "enfasi al posto dell'epica, sete di sangue che sostituisce la catarsi (manco di meno!), una rappresentazione della violenza fine a se stessa....botte e fendenti in un digrignare di denti che diventa estetica"

Ma parla sempre così il poveretto?

Riempie gli ultimi 4 centimetri dell'articoletto con frasi sempre dello stesso senso e dello stesso effetto sino a quando, alla fine, il novello Savonarola maledice i vivi con "Ci si indigni, per film come questo, perchè sono lo strumento di una pericolosa colonizzazione dell'immaginario!"

Dio mio! cosa ho mai fatto?

Credo che andare a vedere un film non necessariamente deve essere motivo di analisi culturale, di studio critico visivo e menate di tal genere. Vedere un film significa anche per due ore lasciare i pensieri correnti al botteghino, come ho fatto, sprofondare su di una poltrona, come ho fatto, e immedesimarsi nelle scene e nei personaggi, come ho fatto!

Non me ne frega assolutamente niente di come realmente si sono svolti i fatti storici e delle contraddizioni storiche del regista e della violenza che deturpa lo spettacolo e lo spettatore ecc. ecc. ecc.

Ma il nauseante idiota crede veramente alle nauseanti cazzate che ha scritto? ed inoltre che genere di film vede ed apprezza? e, soprattutto, ma chi crede di essere?

NAUSEABONDO

:-(