Tuesday, December 11, 2007

DANNI COLLATERALI

L'Iraq come l'Afghanistan: o velo o morte
Per le squinziette e bacchettoni nullafacenti cultori del sacro suolo dell'Islam provo a riportare integralmente quanto oggi apparso su http://www.lastampa.it/ - angolo dei giornalisti, Carla RESCHIA. So, a priori, che l'autrice dell'articolo non "ha capito nulla di ciò che rappresenta la religione" e che "l'interpretazione che l'Occidente vuol dare di essa è offensiva per tutto il popolo musulmano" ma A ME MI PIACE come spero che piaccia ad altri.

Minacciate le studentesse cristiane, che non lo portano. Già 40 donne sono state uccise dalla "polizia religiosa"

O il velo o la vita. Tra i mille orrori del libero Iraq c'è anche la definitiva eclisse della tolleranza religiosa. Ne stanno facendo le spese soprattutto i cristiani, un tempo solida e rispettata minoranza, oggi perseguitati in fuga all'estero, non appena possibile.

L'ultimo episodio, ne riferisce il Sunday Times, è una bruttissima storia di minacce e ricatti nei confronti delle poche studentesse cristiane rimaste all'università di Bassora.Nel sud dell'Iraq gli sciiti sono stati a lungo una maggioranza priva di potere e vessata, essendo il governo in mano al sunnita Saddam Hussein e al suo clan.

Oggi, sono una comunità religiosa divisa e rissosa, sempre più attratta dall'ideologia fanatica, dai metodi, e dal denaro, del confinante Iran, pure sciita.Ecco allora che una delle tante milizie sciite che si sono autoincaricate di vigilare sulla pubblica moralità, ha preso a pattugliare l'università di Bassora, in cerca di teste femminili scoperte.

Un giorno, mentre si trovava con altre ragazze, Zina, una studentessa cristiana, è stata avvicinata da miliziani sciiti noti nella zona, che le hanno detto: «Ieri vi abbiamo chiesto di indossare il velo, perché siete venute senza coprire i capelli?».

A quel punto, racconta Zina all'inviato del giornale, «il terrore ha invaso i nostri cuori. Avevamo spiegato il motivo per il quale non indossavamo il velo, essendo noi cristiane, ma loro ci hanno risposto che potevamo fare quello che volevano fuori del campus universitario, ma non al suo interno». Le minacce sembrano piuttosto concrete.

Secondo la sicurezza irachena negli ultimi cinque mesi almeno 40 donne sono state uccise dai miliziani sciiti perché non volevano indossare il velo. Alcune di loro insieme ai loro figli. Ma non bisogna trarre conclusioni affrettate sulla misoginia degli integralisti islamici. Sono stati ugualmente minacciati studenti maschi, con l'unica colpa di essere sunniti.

Secondo uno di loro, Ahmad, 19 anni, nel campus universitario di Bassora esisterebbe una «polizia religiosa», composto da simpatizzanti del regime iraniano, che controlla il comportamento dei ragazzi, intervendo in modo brutale quando vede uomini e donne insieme, imponendo ai maschi di portare la barba lunga e i capelli corti e controllando che sui telefonini degli studenti non ci siano musiche o video contrari alla morale islamica. Vi ricordate i taleban?

NAUSEANTE
:-(

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