Vittorio Arrigoni è stato ucciso da un salafita: insomma da un arabo , uno di quelli che sempre e comunque mostra le natiche ad Allah ogni giorno, e per diverse volte al giorno.
Vittorio Arrigoni ci mancherà e ci mancheranno i suoi strali contro Israele.
Ci mancherà la sua contabilità certosina e maniacale delle morti di Gaza.
Ci mancherà il suo agitarsi come un criceto all'interno di autoambulanze.
Ci mancheranno le sue invettive persino contro un pacioso anche se non pacifista Saviano colpevole di aver detto: " Un centinaio di nazioni formano lo Stato di Israele" (vero!) oppure "Tel Aviv è una città pacifica e vivibile".
Ci mancherà il suo aspetto che con cura stava costruendosi: la pipa che ci ricordava qualcuno, il basco che ci ricordava qualcun altro.
Ci mancheranno i servizi fotografici dei cadaveri, dei mutilati e dei bambini (Oh! i bambini!) uccisi dai "sionisti".
A dire il vero sono sempre mancati i suoi giudizi sui terroristi di Hamas ma non ha importanza. Le sue opinioni sui razzi Qassam ma non ha importanza. Non è più importante.
A sentire la madre, come da volontà di Vittorio, il corpo rientrerà in Italia attraverso il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto e non attraverso la via più comoda e più breve dell'odiato Israele.
Vittorio Arrigoni è morto ed, a pensarci bene, credo che sopravviverò alla sua dipartita! Che
NAUSEA
:-(
:-(
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