Friday, September 18, 2015

SENSAZIONI

Vi capita di staccare, per un attimo, il cervello e sentire le sensazioni che il mondo intorno a voi vi dona e che i sensi riescono a cogliere senza passare sotto i rigori della logica? Un potpourri  fatto di luci, colori, rumori, suoni. Bellissimi. Credetemi: è sublime.

Un bambino gioca con i riccioli della madre che lo tiene in braccio e, sudata per il caldo e per i pesi, tenta strani equilibri fatti di borse della spesa, bambino e chiavi dell'auto che cadono per terra. Poco più avanti un rumoroso camion scarica nel suo interno i bidoni della spazzatura incurante di avere sostato in mezzo alla strada ed avere bloccato il traffico. Da dentro un'auto un uomo impreca contro gli dei e tortura il clacson della propria auto per fare spostare il camion dell'immondizia. Due piccioni, su di un cornicione, tubano e giù, davanti al tabacchino, un pensionato gratta con una moneta un biglietto della fortuna. Si aggiunta gli occhiali. Controlla. Controlla. Controlla ancora. Non ha vinto. Con molta lentezza getta il biglietto in un cestino, si afferra le mani dietro la schiena e, lentamente, va via. Una TV accesa mostra bambini felici per la cena di bastoncini di pesce che la mamma ha loro preparato. Una ragazzina, curva sul suo telefonino, intreccia le dita sulla tastiera e sorride mentre poco più in là tre uomini gridano per la partita di stasera in TV. Un motorino con la marmitta ormai in frantumi mi passa da vicino, mi disturba, oltre al rumore, il gas di scarico. Il caldo è insopportabile come è insopportabile l'odore di aglio fritto che esce da qualche casa. Un bambino è seduto su di un gradino con il mento appoggiato sui palmi delle mani: guarda un punto sul vuoto, aspetta qualcuno. Un uomo, in giacca e cravatta, parla al telefonino e cammina verso la sua auto e contemporaneamente si perquisisce energicamente alla ricerca della chiave. Un uomo si avvicina a me e mi chiede del fuoco per il suo sigaro. "Non fumo", rispondo. "Non fa niente", china appena il capo e se ne va. Due donne con un hijab camminano velocemente e parlano con latrati tra di loro. Un piccolo bambino cinese, grasso e bello, muove le mani ed i piedi con le movenze di qualche cartone animato. Lo accarezzo con due mani e lui, di scatto, lancia un urlo da karateca e si pone in difesa.
L'odore del fritto adesso non è più insopportabile anzi, al contrario, è invitante. Ho fame. Dal bar si sentono le note della sigla del TG. Vado via senza

NAUSEA
:-)

1 comment:

Manuela Scebba said...

Strano che stavolta tu non abbia la NAUSEA. Mi sa che sei un pochetto cambiato?