Evvabbè! diceva un mio mio vecchio zio quando doveva rassegnarsi a qualunque situazione anche da lui non voluta o contrariata.
Evvabbè! Significa "va bene!" ma è un'espressione che viene usata per sottolineare l'esatto contrario, l'arrendersi all'evidenza delle cose, il dichiararsi perdenti di fronte ad una situazione che non si può nè si riesce a controllare.
Evvabbè! veniva seguito da "che ci vogliamo fare?": una domanda che non avrebbe trovato mai una risposta se non la resa, l'arrendersi.
Due articoli apparsi sui media di oggi hanno attratto la mia attenzione.
Il primo: "Cani randagi; la Romania dà licenza di uccidere. Si rischia lo sterminio di due milioni di animali".
Il secondo, sempre per restare in tema di bestie: "Donna islamica va in parrocchia, il marito la uccide" e continua "marocchina presa a martellate si stava convertendo e separando".
Evvabbè! Pazienza! Che ci vogliamo fare?
Scusate, ho
Evvabbè! Significa "va bene!" ma è un'espressione che viene usata per sottolineare l'esatto contrario, l'arrendersi all'evidenza delle cose, il dichiararsi perdenti di fronte ad una situazione che non si può nè si riesce a controllare.
Evvabbè! veniva seguito da "che ci vogliamo fare?": una domanda che non avrebbe trovato mai una risposta se non la resa, l'arrendersi.
Due articoli apparsi sui media di oggi hanno attratto la mia attenzione.
Il primo: "Cani randagi; la Romania dà licenza di uccidere. Si rischia lo sterminio di due milioni di animali".
Il secondo, sempre per restare in tema di bestie: "Donna islamica va in parrocchia, il marito la uccide" e continua "marocchina presa a martellate si stava convertendo e separando".
Evvabbè! Pazienza! Che ci vogliamo fare?
Scusate, ho
NAUSEA
:-(
:-(
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