Albert Einstein diceva che :“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro circa l’universo.” Sante parole.
Già precedentemente mi è capitato di scrivere sul conto dei nostri eroi moderni .
E non parlo di generali comandanti di truppe volte a difendere i suoli patri o della comunissima gente che giorno dopo giorno è costretta a vivere con due soldi che, sempre ed in qualsiasi caso, debbono quadrare un bilancio per il quale ne necessitano più di quattro.
No. Gli eroi moderni sono chi riesce a vivere dentro una casa circondata da microfoni e telecamere o su di un'isola caraibica a fingere di essere i nuovi Robinson oppure ancora alpinisti che affrontano le vette più alte del pianeta per poi piantare su una bandierina oppure accompagnare alla morte povera gente che rischia la vita e muore per pochi dollari e per la gioia dell'idiota di turno che poi rilascerà interviste e foto dell'impresa.
Parlerà, a tal proposito, dell'asprezza della montagna e di come l'uomo è riuscita a dominarla e cazzate del genere. Ometterà, invece, di riferire, o per pudore o per distrazione, dei contratti con sponsor. Perchè, si sa, l'uomo, come l'anima, è etico ed estetico, virtù ed interesse, cuore e pancia.
Vorrei ricordare al riguardo il nostro Marco Confortola, l'Ironman della Valfurva, l'uomo d'acciaio della Valtellina, che dopo avere accompagnato a morire tre nepalesi morti di fame il buon Dio ha ritenuto opportuno congelargli i piedi e dare ai medici l'incarico di amputarglieli sperando, in tal modo, che con quei moncherini il nostro ritenesse opportuno rimanere più a casa vicino ai suoi affetti.
Sappiamo che la mamma degli idioti è sempre incinta ma, per fortuna, ogni tanto la stessa piange per la morte di un suo stupido figlio.
Leggo che Kurt Albert è morto. Dalla stampa apprendo che questi è precipitato per 18 metri sulla via ferrata "Hoehengluecksteig". Mai sentito parlare prima nè dell'alpinista nè della via ferrata e credo di essere venuto su bene lo stesso nonostante queste mie imperdonabili lacune.
Leggo anche che è stato lui che ha coniato il termine "rotpunkt" nel 1975 per indicare una salita libera, senza aiuti artificiali di nessun tipo. Che bestialità!
Oggi l'idiota non c'è più. L'idiota è morto. E se prima ai più era sconosciuto oggi sarà assolutamente cancellato dalle memorie e credo che l'umanità saprà sopravvivere a questo lutto sempre e comunque.
NAUSEANTE
:-(
Già precedentemente mi è capitato di scrivere sul conto dei nostri eroi moderni .
E non parlo di generali comandanti di truppe volte a difendere i suoli patri o della comunissima gente che giorno dopo giorno è costretta a vivere con due soldi che, sempre ed in qualsiasi caso, debbono quadrare un bilancio per il quale ne necessitano più di quattro.
No. Gli eroi moderni sono chi riesce a vivere dentro una casa circondata da microfoni e telecamere o su di un'isola caraibica a fingere di essere i nuovi Robinson oppure ancora alpinisti che affrontano le vette più alte del pianeta per poi piantare su una bandierina oppure accompagnare alla morte povera gente che rischia la vita e muore per pochi dollari e per la gioia dell'idiota di turno che poi rilascerà interviste e foto dell'impresa.
Parlerà, a tal proposito, dell'asprezza della montagna e di come l'uomo è riuscita a dominarla e cazzate del genere. Ometterà, invece, di riferire, o per pudore o per distrazione, dei contratti con sponsor. Perchè, si sa, l'uomo, come l'anima, è etico ed estetico, virtù ed interesse, cuore e pancia.
Vorrei ricordare al riguardo il nostro Marco Confortola, l'Ironman della Valfurva, l'uomo d'acciaio della Valtellina, che dopo avere accompagnato a morire tre nepalesi morti di fame il buon Dio ha ritenuto opportuno congelargli i piedi e dare ai medici l'incarico di amputarglieli sperando, in tal modo, che con quei moncherini il nostro ritenesse opportuno rimanere più a casa vicino ai suoi affetti.
Sappiamo che la mamma degli idioti è sempre incinta ma, per fortuna, ogni tanto la stessa piange per la morte di un suo stupido figlio.
Leggo che Kurt Albert è morto. Dalla stampa apprendo che questi è precipitato per 18 metri sulla via ferrata "Hoehengluecksteig". Mai sentito parlare prima nè dell'alpinista nè della via ferrata e credo di essere venuto su bene lo stesso nonostante queste mie imperdonabili lacune.
Leggo anche che è stato lui che ha coniato il termine "rotpunkt" nel 1975 per indicare una salita libera, senza aiuti artificiali di nessun tipo. Che bestialità!
Oggi l'idiota non c'è più. L'idiota è morto. E se prima ai più era sconosciuto oggi sarà assolutamente cancellato dalle memorie e credo che l'umanità saprà sopravvivere a questo lutto sempre e comunque.
NAUSEANTE
:-(