Saturday, October 22, 2011

IL FASCINO DELLA DIVISA


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Sunday, October 02, 2011

RITORNO AL FUTURO OVVERO...SIGONELLA MON AMOUR !


Sono tornato in Sicilia e la cosa mi ha fatto piacere.
Non sto a dilungarmi sulle solite strofe da cartolina, tipo: sole, mare, spiagge, colori, gente e così via. Sono in Sicilia per lavoro e ne approfitto per fare un giro nei luoghi dove, diversi anni addietro, ho fatto affari, buoni affari, ottimi affari.
Erano altri tempi: i soldi giravano e si comprava di tutto, per tutti.


Con il mio referente in zona, approfittando di un pomeriggio di riposo, sono andato a Sigonella, la base U.S.A. Army. Soliti "jarheads" all'ingresso che, armati di tutto punto, controllano i documenti di chi deve entrare: fornitori, militari, pochi ospiti civili.
Entro anch'io nella base e non mi stupiscono i veicoli che procedono "al passo" come pure non mi meraviglia il prato inglese curatissimo, pulitissimo, verdissimo. Non mi stupisce l'odore di lucido da scarpe, di disinfettante, di caserma. Un buon odore.


Ma è il momento di andare via e mi viene in mente il villaggio costruito a circa trenta chilometri da Sigonella per i militari e le loro famiglie e solo per gli americani di stanza a Catania: Residence degli Aranci.


Lo ricordo come un piccolo villaggio con villette uguali e pulitissime, con vialetti pulitissimi e prato curatissimo e verdissimo in mezzo ad una pianura inaridita per la calura e la siccità della calda stagione.
Sino all'anno scorso vi abitavano i militari di stanza a Sigonella e usavano le strutture del residence: il teatro, il ristorante, la pizzeria, il parco giochi ed il mall.
Controlli armati di quei militari erano agli ingressi. Non si poteva entrare se non invitati. Io in quel residence ci sono entrato ed ho un ricordo di una piccolissima America in Sicilia.


Oggi non è più lo stesso. Un'arida, ottusa e squallida politica nazionale ha fatto del Residence degli Aranci un centro per la raccolta di un popolo che scappa dall'Africa e da Paesi orrendi.


Un gregge fatto di una variegata ed abulica umanità percorre ciondolante quei vialetti una volta curati e tirati a lucido per l'esercito più potente del mondo.


Magliette e biancheria intima viene stesa dalle finestre di quelle villette che una volta si aveva cura di mostrare con le tapparelle semichiuse tutte alla stessa altezza.


Un anedonico ragazzo nordafricano mi chiede una sigaretta per poi andare via, chissà dove, ciondolando verso un piccolo parco giochi a pochi metri dalla statale dove altri suoi apatici compagni di sventura stanno appollaiati su uno scivolo.


Unica nota frizzante in quel Purgatorio in Terra è data dalle grida in un inglese "brucculino" da dei volontari agitati e probabilmente animati da qualche squallida idea di un guadagno o di una improbabile futura assunzione in qualche ente siciliano che si ostinano a dare ordini che chissà a cosa debbono servire: caman! Oll tughetar caman! Mi chiedo: Andiamo! andiamo! ma dove? Altri cialtroni indossano abiti da clown per estorcere un sorriso a qualche bimbo nero.


Chi mi accompagna, finalmente, mi dà una buona notizia! Il Comune di Mineo ha concesso la concessione edilizia del Residence in una zona prettamente agricola solo con il vincolo che questo servisse per l'alloggio dei militari e che, quindi, essendo andati via gli americani si deve ripristinare lo stato dei luoghi iniziale. In altre parole tutto il Residence deve essere distrutto.


So che questo non avverrà mai ma mi piace pensare che vadano via per sempre quindi i disperati africani, i sorrisi ebeti degli arabi, i cialtroni italiani e i miei incubi pieni di


NAUSEA


:-)