Il mullah Dadullah, uno dei principali leader talebani, è stato ucciso durante un'operazione militare nel Sud dell'Afghanistan. Lo ha reso noto l'ufficio stampa del ministero dell'Interno di Kabul: "Dadullah e suo fratello sono stati uccisi durante un'operazione militare nella provincia di Helmand". Il fratello del mullah era stato liberato poco meno di due mesi fa dal governo afgano, insieme ad altri quattro prigionieri, in cambio del rilascio dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo. Dal momento che i talebani negano che Dadullah sia morto, il corpo è stato mostrato a un gruppo di giornalisti nella sede del governo provinciale di Kandahar. Ai giornalisti, che sono stati ammessi nell'edificio insieme ad alcuni abitanti del luogo, è stato spiegato che in questo modo si è voluto dare la prova incontrovertibile dell'uccisione del temuto comandante guerrigliero, autore di stragi e rapimenti, compreso quello di Mastrogiacomo. La morte di Dadullah è stata annunciata più volte, ma sempre smentita. In questo caso, la notizia è confermata da diverse fonti. Le foto del corpo sono state distribuite alle agenzie di stampa: il cadavere presenta la mutilazione al ginocchio della gamba sinistra che effettivamente il mullah aveva e il volto è riconoscibile. Un giornalista dell'agenzia Reuters che l'aveva incontrato in passato ha affermato di averlo riconosciuto. Tuttavia, poco prima che venisse mostrato il corpo, un uomo che si è qualificato come Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha telefonato all'agenzia francese Afp per smentire che l'uomo ucciso sia Dadullah e ha promesso la diffusione di una sua "recente" registrazione.
La scomparsa di Dadullah, dicono analisti a Kabul, è un colpo durissimo per i talebani. "Hanno perso il 50 per cento della loro forza", dice Syed Anwer, giornalista e profondo conoscitore dell'universo degli studenti di teologia diventuti combattenti. Ora, forse si aprono possibilità di dialogo fra i guerriglieri e il governo di Hamid Karzai, al potere dal crollo del regime talebano nel dicembre 2001. L'agenzia Pajhwok sottolinea anche che l'uccisione di Dadullah è avvenuta nel corso di un'operazione congiunta compiuta dalle forze afgane e da quelle della Nato nella provincia di Helmand. In questa zona da parecchie settimane è in corso un'offensiva che mira a liquidare l'insurrezione antigovernativa, condotta in modo congiunto da esercito di Kabul e forze straniere.
Che Allah e suo compare Maometto possano accoglierlo in paradiso.-La scomparsa di Dadullah, dicono analisti a Kabul, è un colpo durissimo per i talebani. "Hanno perso il 50 per cento della loro forza", dice Syed Anwer, giornalista e profondo conoscitore dell'universo degli studenti di teologia diventuti combattenti. Ora, forse si aprono possibilità di dialogo fra i guerriglieri e il governo di Hamid Karzai, al potere dal crollo del regime talebano nel dicembre 2001. L'agenzia Pajhwok sottolinea anche che l'uccisione di Dadullah è avvenuta nel corso di un'operazione congiunta compiuta dalle forze afgane e da quelle della Nato nella provincia di Helmand. In questa zona da parecchie settimane è in corso un'offensiva che mira a liquidare l'insurrezione antigovernativa, condotta in modo congiunto da esercito di Kabul e forze straniere.
GIOIA SUBLIME
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